L’appuntamento cruciale del post elezioni è quello fissato per il prossimo 13 giugno, quando in Consiglio dei Ministri arriverà la riforma della P.A. che, insieme alla semplificazione, affronterà la questione prepensionamenti del piano Madia. Il governo Renzi dovrà prendere una decisione! Al di là di quelli che possono essere i nuovi scenari e nel tentativo di offrire delle certezze a chi si sente disorientato, cerchiamo di fare il punto della situazione del “retirement”. Per venerdì 23 Giugno p. v. si attendono le delibere sul piano previdenziale messo a punto dal ministro Poletti: dal prestito pensionistico (APA) alle soluzioni per gli esodati, dalla Q96 alla pensione anticipata per gli over 60. Intanto il ministro va dicendo che la riforma per i lavoratori inattivi oltre i 60 anni arriverà in parlamento “quanto prima”. Ad essere ottimisti, si prevedono minime modifiche e solo per pochi. Tutto in discussione e tutto rimandato. Torna utile tenere d’occhio la pagina ufficiale di Scelta Civica. Per correggere i guasti della riforma Fornero si sono levate due voci autorevoli. 1. Renata Polverini (FI), Vice Presidente della Commissione Lavoro alla Camera ha così dichiarato in una nota: “I Quota 96 aspettano un intervento urgente perché, a differenza di quanto ha affermato nei giorni scorsi il ministro Giannini che vuole porre l’attenzione solo dopo la sua campagna elettorale, é necessario porre rimedio a un errore compiuto dalla riforma Fornero delle pensioni, che non ha considerato il fatto che il ciclo scolastico non coincide con quello solare. (…) Non si può continuare ad andare per tentativi sulla pelle degli italiani e procrastinare secondo esigenze personali il problema. Sui quota 96 non solo la copertura finanziaria non sarebbe eccessiva e risolverebbe una situazione assurda, ma consentirebbe di aprire le porte della scuola a 4 mila giovani insegnanti”. 2. Il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano da parte sua continua sollecitare una riforma pensioni già dal 2014:.”Vorremmo che l’attenzione posta dal Primo Ministro a i pensionati facesse assumere come una delle priorità dell’esecutivo la questione previdenziale”. Tutto è partito dal DEF (il documento di economia e finanza), all’interno del quale il governo si è espressamente impegnato a creare un sistema previdenziale nuovo, più flessibile e meno rigido rispetto al passato. Cuore pulsante dell’intera questione è il dibattito sull’ ETA’ PENSIONABILE, che la Fornero ha sensibilmente innalzato ma che numerosi giuslavoristi sono impegnati da tempo a chiedere delle modifiche immediate. Intanto è al via il prepensionamento dei primi 20 mila dipendenti pubblici che sono considerati in esubero. Purtroppo per i giovani disoccupati e nonostante tutte le promesse della ministra della P. A. – Marianna Madia – questa manovra di “ringiovanimento” potrebbe essere proporzionata in un rapporto 5 a 1 (5 in pensione ma un soltanto giovane a subentrare). Tutto questo potrebbe anche saltare poiché la manovra ha come obiettivo e finalità ragioni unicamente economiche, intendendo recuperare soltanto soldi: la pensione ha un costo costa nettamente inferiore allo stipendio!