La segnalazione arriva dalla Flc Cgil: i supplenti sono stati esclusi dal riconoscimento delle detrazioni fiscali spettanti.
È infatti accaduto che, a seguito del ritardo accumulato nel pagamento degli stipendi arretrati ai supplenti, risolto dal decreto Giannini-Padoan, le mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2015 sono state liquidate in un’unica rata nel mese di gennaio 2016, ma il MEF ha applicato le ritenute fiscali, considerando la tassazione separata, quella cioè applicata agli arretrati relativi all’anno precedente e non a quella corrente.
In pratica, il Ministero delle Finanze ha considerato gli stipendi pagati nel 2016 come arretrati e li ha sottoposti al regime stabilito per tale fattispecie di tassazione, che prevede l’applicazione dell’aliquota media del biennio precedente, nella quale non viene considerata la detrazione da lavoratore dipendente.
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“Purtroppo – sottolinea il Sindacato – il ritardato pagamento è sopravvenuto per cause non dipendenti dalla volontà delle parti, bensì per mancanza di fondi e alla chiusura della contabilità 2015!”
Oltre a questo disguido, certamente non di poco conto, i precari che hanno una retribuzione complessiva non superiore agli 8.000 euro di reddito annuo, col riconoscimento delle detrazioni fiscali sarebbero stati totalmente esenti dalla tassazione Irpef.
La soluzione non è facile, perché il recupero nel prossimo 730 non è possibile, essendo queste somme state corrisposte nel 2016 e quindi andranno indicate nella dichiarazione del 2017.
Secondo quanto riporta la Flc Cgil, il Miur avrebbe preso l’impegno d’intervenire, elaborando e presentando un provvedimento ad hoc, da inserire nel decreto mille proroghe, attualmente in discussione alla Camera.
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