Attualità

Reuters, uno studio mostra l’efficacia della ventilazione negli spazi scolastici come mezzo per limitare il contagio

In una nuova fase endemica occorre procedere per piccoli passi limitando per quanto possibile il rischio epidemiologico garantendo sicurezza e salubrità degli ambienti. Per fare ciò risulta necessario adoperarsi con mascherine, distanziamento interpersonale, segnaletica orizzontale e sfruttare tutte le armi a disposizione garantendo pertanto spazi sicuri ai ragazzi e ai docenti. Arma importante ma ampiamente sottovalutata è quella dell’areazione degli ambienti, più volte banalizzata ed invocata dagli esperti che tuttora siedono presso i comitati scientifici. A premiare tale modalità di contenimento e di garanzia di salubrità sono stati anche notevoli pubblicazioni scientifiche, come quella della Reuters della settimana corrente. Questa, prendendo in esame alcune scuole sparse per il belpaese ed analizzando localmente il rischio di contagio per singola area di riferimento in relazione alle misure intraprese per il contenimento dei contagi e del relativo rischio nelle scuole, ha sottolineato ufficialmente, premiandola, l’arma dell’areazione delle aule. Questa, per ovvi motivi, si rende complessa durante i mesi invernali, amplificando il rischio di contagio da Sars – CoV – 2 ma anche da meri virus stagionali dell’influenza.

Lo studio: i sistemi d’areazione e la loro installazione nelle scuole

Uno studio italiano pubblicato su Reuters martedì scorso suggerisce che sistemi di ventilazione efficienti possono ridurre di oltre l’80% la trasmissione del COVID-19 nelle scuole. Un esperimento supervisionato dal think tank della fondazione Hume ha confrontato il contagio da Coronavirus in 10.441 aule nelle Marche. I contagi da COVID sono stati nettamente inferiori nelle 316 aule dotate di sistemi di ventilazione meccanica, con la riduzione dei casi più marcata in base alla robustezza dei sistemi stessi. Con le applicazioni che garantiscono un ricambio completo dell’aria in un’aula 2,4 volte in un’ora, le infezioni sono state ridotte del 40%. Lo studio ha mostrato che sono stati ridotti del 66,8% con quattro sostituzioni d’aria all’ora e dell’82,5% con sei sostituzioni d’aria. La maggior parte delle scuole italiane non dispone di sistemi di ventilazione meccanica. Gli insegnanti sono invece invitati a tenere le finestre aperte quando le condizioni meteorologiche lo consentono. Se venissero installati i sistemi più efficienti “potremmo passare da 250 casi ogni 100mila studenti (il livello di allerta fissato dal Ministero dell’Istruzione) a un tasso di 50 casi ogni 100mila”, affermano nel comunicato la fondazione Hume e la Regione Marche. L’esperimento è stato condotto tra settembre 2021 e gennaio di quest’anno.

E per gli altri edifici pubblici e privati?

Il Belpaese ha visto una rapida accelerazione dei casi di COVID a dicembre e all’inizio di gennaio, prima di un calo da metà gennaio fino a un paio di settimane fa. Ora la curva sta nuovamente crescendo, spinta da un nuovo ceppo della variante Omicron, sebbene i nuovi ricoveri e decessi continuino a diminuire. Il Paese ha registrato 157.904 decessi legati al COVID-19 da quando è emersa la rispettiva pandemia nel febbraio 2020, il secondo bilancio più alto in Europa dopo la Gran Bretagna e l’ottavo più alto al mondo. Ad oggi sono segnalati 13,89 milioni di casi. Lunedì il ministero della Salute ha registrato 32.573 nuovi casi, contro i 60.415 del giorno prima, mentre il numero dei decessi è salito da 93 a 119. Per combattere attivamente il nemico invisibile occorre utilizzare tutti gli strumenti a disposizione: oltre alle vaccinazioni, utili ad evitare decessi ed ospedalizzazioni, occorrerebbe prendere in seria considerazione le cure disponibili, l’ozonizzazione e i meccanismi d’areazione degli ambienti, nonché l’abbandono progressivo delle attuali restrizioni proporzionato all’utilizzo saggio e ponderato di tali strumenti. Gli edifici pubblici possono divenire il luogo essenziale in cui installare sistemi d’areazione visto l’elevato numero di cittadini che quotidianamente li frequentano e quelli privati, attraverso degli accorgimenti, possono divenire più sicuri anche per estesi ricevimenti. 

Andrea Maggi

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