In buona sostanza a viale Trastevere si stanno rivedendo i nuovi regolamenti delle classi di concorso, senza informare i sindacati e senza avere i pareri favorevoli da parte degli organi preposti dalla legge. Se così fosse, significherebbe che la revisione delle classi di concorso sta per essere emanata di fatto, da un atto unilaterale del Miur.
Per rendere possibile tutto questo, il Governo ha emanato, con il Decreto “mille proroghe” del 31 dicembre 2014 n. 192, e precisamente con il comma 6 dell’art. 1, la proroga dei termini per indire le elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione previsto dal D.L.vo n. 233/1999. Quindi una proroga discutibile, che sospende di fatto i pareri di questo organo di vigilanza, sui regolamenti emanati dal Miur. Dunque senza alcuna vigilanza e senza rendere conto ai sindacati della scuola, il Miur starebbe per pubblicare il regolamento delle nuove classi di concorso. Si tratta sicuramente di un provvedimento tanto atteso, ma che lascia tutti con il fiato sospeso.
Chi insegnerà cosa? Questa è la domanda che si fanno migliaia di docenti. Infatti il provvedimento di revisione delle classi di concorso è un tema delicato e molto complesso, che coinvolge trasversalmente tutti gli insegnamenti e tutti i docenti. Inoltre da tale provvedimento ci saranno ripercussioni di carattere didattico e di natura professionale per i docenti. Si privilegerà l’insegnamento specifico o le macro aree didattiche? Tutti potranno insegnare tutto ciò che comporta la propria area di competenza o prevarrà la specificità delle abilitazioni all’insegnamento? Domande non di poco conto, che forse sarebbe stato meglio discutere con i sindacati, sentendo i pareri degli organismi competenti. Tuttavia è notizia quasi certa che presto il Miur informerà sulle decisioni della revisione delle classi di concorso.
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