Proseguono le prese di posizione sull’annuncio del ministro Valditara di voler mettere mano ad una revisione delle Indicazioni Nazionali.
Nei giorni scorsi è intervenuta sulla questione anche l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici secondo cui “le Indicazioni Nazionali hanno il grande merito di rappresentare un alveo di proposte educative che supera il concetto di ‘programma scolastico’ fisso e vincolante a favore di un quadro culturale ampio e plurale all’interno del quale le scuole esercitano la loro piena e libera autonomia progettuale e didattica formalizzata nel curricolo”.
L’ANDIS osserva che “ogni documento normativo può essere legittimamente modificato o sostituito nel momento in cui evidenzi dei limiti rispetto ai bisogni educativi delle nuove generazioni” e che “gli eventi di portata storica succedutisi nell’ultimo decennio (come la pandemia, la diffusione generalizzata del digitale, l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, gli eventi bellici a noi vicini…) rendono plausibile una proposta di rielaborazione delle progettualità delle istituzioni scolastiche, ferma restando l’autonomia delle stesse che elaborano il curricolo d’istituto per rispondere ai bisogni educativi dell’utenza di un determinato territorio”.
Il Consiglio Nazionale, pertanto, “in considerazione della complessità di questo processo di revisione e dell’impatto sulla realtà scolastica del paese”, considera irrinunciabile “un ampio ed immediato coinvolgimento del mondo della scuola e del suo associazionismo, attraverso l’ampliamento della commissione incaricata”.
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