Il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, durante il punto stampa sulla situazione epidemiologica, ha detto che anche i tamponi antigenici entrano nel bollettino quotidiano sul Covid-19, perché si sarebbero dimostrati, soprattutto quelli di ultima generazione, affidabili, tanto da poterli inserire appunto nei bollettini sulla diffusione della pandemia.
“La novità del bollettino quotidiano saranno le colonne legate ai test antigenici. Da tempo le Regioni e non solo ci chiedevano che venissero riportati i risultati dei test antigenici, e già a livello europeo si era deciso di sancire la conferma dei casi con questi test”.
“Abbiamo emanato la circolare che ha cercato di fare chiarezza: ce ne sono di vari tipi ormai, di prima, seconda generazione fino a quelli di ultima generazione con delle performance quasi sovrapponibili ai molecolari, che restano comunque il gold standard. Per sapere ad esempio se c’è una variante del virus funziona solo il tampone molecolare. Ma gli antigenici aiutano a ridurre i tempi e diciamo di usarli quando c’è un sovraccarico dei laboratori e se dobbiamo prendere decisioni in tempi rapidi a livello di sanità pubblica, ad esempio per la scuola”.
Dunque, per quanto si capisce, non occorrerà, in avvenire, aspettare l’esito dell’esame sierologico per decretare la chiusura di una scuola o la messa in quarantena di intere classi. Il tampone, di ultimissima generazione, sarà sufficiente per “prendere decisioni in tempi rapidi”, come potrebbe appunto accadere per la scuola.
Come è noto, il tampone laringofaringeo, hanno sempre precisato gli esperti, ha una affidabilità pari all’85% e dunque, per intervenire con certezza, si è proceduto con l’esame molecolare.
“Contiamo in futuro – ha ancora detto Rezza – di avere più vaccini, quando si passerà alla popolazione ci sarà bisogno di un’organizzazione diversa con punti di vaccinazione di comunità”.
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