Il TAR ha accolto il ricorso sullle irregolarità relative al plico manomesso a Bari, riammettendo 700 studenti nella facoltà di medicina anche se risultati inidonei dal test irregolare.
“La riammissione degli studenti a Bari è un avanzamento per le condizioni di quegli aspiranti medici ma di certo non per tutti : con le difficoltà che l’ateneo barese dovrà affrontare per sostenere un numero più elevato di studenti si mettono in chiara luce le contraddizioni del sistema del numero chiuso ma non lo si intacca nel profondo, generando nuove disparità di trattamento fra gli studenti che sono entrati tramite il ricorso e i migliaia che ugualmente sono rimasti esclusi. – dichiara Alberto Campailla, portavoce di Link coordinamento universitario. – Serve la volontà politica di rifinanziare l’Università per fornire gli atenei le strutture idonee ad accogliere più studenti, nonché l’immediato sblocco del Turn-Over per aumentare il numero di docenti per studente, ma soprattutto serve elaborare per medicina un sistema migliore di incontro della domanda-offerta di medici, che non preveda nessuna selezione all’accesso, ma dia a tutti una possibilità di confrontarsi direttamente con le materie e il percorso di studi.”
“Il numero chiuso non è salutare perchè il nostro sistema sanitario ha bisogno di molti più medici di quanti attualmente ne formano le nostre università. Le mobilitazioni degli studenti quest’anno hanno denunciato questa carenza e hanno rivendicato il libero accesso all’università proprio perchè l’intero Paese ha bisogno, per ripartire, di più medici, di più laureati, di un investimento maggiore e diverso nella cultura- dichiara Federico del Giudice della Rete della Conoscenza –Vogliamo costruire un dibattito pubblico su questo, sul futuro del Paese e sul modello di sviluppo da adottare o vogliamo limitarci a commentare la casistica che attorno ai test d’ingressi si sviluppa di anno in anno? ”
“Il test è escludente e và cambiato ma serve farlo avendo di mira un cambio di passo sostanziale e complessivo sul numero chiuso – conclude Danilo Lampis dell’Unione degli Studenti – Il MIUR dovrebbe avere il coraggio di convocare in tempi certi e con temi chiari il tavolo di riforma sul numero chiusoannunciato ripetutamente in questa primavera. E’ urgente che ci sia un confronto politico e di proposta su questo tema poichè nè gli slogan della ministra nè i pur giusti ricorsi degli studenti bastano ad imprimere una svolta ad un sistema così discrezionale e iniquo come quello del numero chiuso in Italia.”
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