La Sesta Sezione del Consiglio di Stato, in Sede Giurisdizionale, ha accolto i ricorsi in appello presentati da oltre ottanta aspiranti docenti della provincia di Caserta risultati privi dei ristrettissimi requisiti di accesso previsti dal bando del concorso indetto dal Ministero dell’Istruzione con D.D.G. n. 58/2013 (Ordinanze nn. 1960/2014; 1961/2014; 1962/2014; 1963/2014)
Il Consiglio di stato ha accolto la tesi difensiva e riformato ben quattro ordinanze cautelari con le quali il T.A.R. del Lazio aveva inizialmente deciso di escludere i ricorrenti dalla frequentazione (ancorché con riserva) ai corsi abilitanti.
Secondo il legale dei ricorrenti: “Le pronunce del Giudice di Appello confermano sostanzialmente la fondatezza delle censure svolte con i ricorsi introduttivi avverso la scelta (ingiusta) del MIUR di imporre per i nuovi corsi abilitanti requisiti di accesso più restrittivi rispetto al passato, tenuto conto che per le abilitazioni riservate la normativa vigente ha sempre ritenuto sufficiente il requisito di servizio pari a 360 giorni di insegnamento, complessivamente maturato”. Spetterà tuttavia nuovamente al Tar del Lazio, presso il quale pendono i vari giudizi di merito, la decisione definitiva sulle sorti dei tanti docenti precari della scuola che oggi chiedono di abilitarsi, che dovrà essere assunta sulla base di una valutazione “più approfondita ed attenta”, degli interessi in gioco, secondo l’indirizzo espresso dal Giudice di Appello.