Alla manifestazione dell’11 settembre per sostenere la conferma dell’emendamento sulla riapertura della GAE approvato dal Senato, l’Unicobas non ci sarà.
Lo rende noto il segretario nazionale Stefano d’Errico che così spiega la decisione: “L’Unicobas ritiene che in questi giorni sia stata data troppa ingiustificata enfasi ad un emendamento demagogico sulla riapertura delle Gae, del tutto casualmente approvato presso il Senato. Tale emendamento, superficiale, instabile e senza regole, non può essere considerato foriero di grandi speranze per le varie categorie dei precari della Scuola. Al contrario occorre far presente che non potrà che disilludere il precariato del Paese”.
Stefano d’Errico considera la riapertura delle Gae per nulla risolutiva e conferma invece l’intenzione di continuare a sostenere la piattaforma sul precariato sulla quale il sindacato di base sta lavorando da anni”.
Questa, in sintesi, la posizione dell’Unicobas: istituzione di un doppio canale di reclutamento con il 50% dei posti a concorso ordinario ed il 50% dei posti da destinarsi al personale precario, docente ed Ata abilitato e vincitore di concorso, con l’esclusione della reiterazione dei concorsi e dei percorsi abilitanti per chi è già abilitato e vincitore di concorso; attribuzione di 12 punti per ogni abilitazione e per ogni anno di servizio maturati; fase unicamente transitoria che preveda concorsi riservati per i non abilitati non vincitori di concorso; ripristino del dovere di assumere cittadinanza nella provincia per le supplenze temporanee (non per i contratti annuali), nonché della domanda su massimo tre scuole e dello spostamento in coda alla graduatoria in caso di rifiuto delle supplenze.
Per quanto concerne la questione del servizio nelle paritarie l’Unicobas ritiene che debbano essere conteggiati solo gli anni di servizio maturati nelle scuole pubbliche e, nella fase transitoria, eliminati dal computo nelle graduatorie pubbliche gli anni svolti in scuole private non certificati da busta paga.
Per quanto riguarda il personale Ata l’Unicobas chiede poi l’assunzione di tutti i precari con 36 mesi di servizio oltre che la stabilizzazione di LSU ed LPU presso gli Enti Locali.
L’11 settembre, quindi, alla manifestazione ci saranno Anief, Cobas e CUB che davanti a Montecitorio chiederanno ai deputati di non cancellare l’emendamento al “Decreto milleproroghe” già approvato dal Senato.
Per la stessa data è anche in programma lo sciopero nazionale del personale della scuola proclamato dall’Anief.
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