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Riapertura scuole 7 gennaio: per 8 italiani su 10 è rischioso, meglio attendere. Sondaggio della ‘Tecnica della Scuola’

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Riapertura scuole il 7 gennaio sì o no? Favorevoli e contrari. Questo il sondaggio della Tecnica della Scuola, che ha chiesto ai suoi lettori se sia giusto prolungare le vacanze di Natale o comunque ricorrere alla DaD anche dopo il 7 gennaio, per almeno un paio di settimane, in via precauzionale, data l’incidenza dei contagi ancora alta.

Prolungare la vacanze di Natale anche dopo il 7 gennaio? Il 57% dei 5 mila lettori che hanno partecipato al sondaggio della Tecnica della Scuola ha detto sì: non solo per le superiori, ma per qualsiasi grado di scuola. Un dato che, sommato con il 16,5% di lettori che dicono sì al prolungamento solo per la scuola superiore, fa raggiungere un totale di oltre il 75% di pareri favorevoli alle vacanze lunghe. Insomma, i no al rientro in classe il 7 gennaio 2021 sono ben più dei .

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Sulla stessa linea il fronte di lettori che dice sì alla didattica a distanza per il dopo Natale: favorevoli il 63,5% relativamente a qualsiasi grado di scuola. Favorevoli alla DaD ma solo per le superiori il 19,4% dei nostri lettori, per un totale di circa 83 soggetti su 100 che ancora una volta si oppongono al rientro in classe dei ragazzi dopo il 7 gennaio, preferendo a questa ipotesi la didattica a distanza fino ad almeno il 16 gennaio 2021.

Un atteggiamento ben più rigorista e prudenziale di quanto non sia quello della ministra Lucia Azzolina, che da diverse settimane preme per il ritorno in classe degli studenti il prima possibile.

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E sia chiaro: non sono solo gli studenti a spingere sulla linea prudenziale del prolungamento delle vacanze o della DaD. A rispondere, in maggioranza, nel nostro sondaggio sono insegnanti, se consideriamo il 38,4 % di docenti non genitori più il 9,1% che ha il doppio ruolo di docente e di genitore, per un totale di 47,5 % di insegnanti che hanno partecipato, a fronte di un 27,5% di studenti e di circa il 34% di genitori (sempre considerando anche il doppio ruolo).

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Spicca, infine, il fatto che, sebbene il sondaggio fosse aperto a tutti i gradi di scuola, il maggior numero di risposte riguarda soggetti legati in qualche modo al grado di scuola secondaria superiore (perché si lavora in una scuola superiore o perché si hanno figli che frequentano le superiori e via dicendo).

In altre parole, sui gradi di scuola inferiori non si hanno grandi preoccupazioni: evidentemente non si teme che gli alunni più piccoli possano rimanere a casa. La percezione è che la cosa riguardi solo le scuole superiori.

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Perché il nostro sondaggio?

In presenza di un’incidenza del contagio da Covid-19 rimasta piuttosto elevata, sebbene l’indice Rt sia finalmente sceso sotto quota 1, si rimette in discussione l’unica certezza che credevamo di avere in fatto di scuola: gli studenti delle superiori in presenza a partire dal 7 gennaio.

Ebbene, il rientro a scuola non è più un fatto certo. Così torna di estrema attualità il suggerimento della Commissione Europea, che ci esorta a valutare l’ipotesi di un periodo “cuscinetto” tra la fine delle vacanze natalizie e la ripresa delle attività scolastiche.

Ecco il monito di Bruxelles: “Al fine di ridurre i rischi di trasmissione nel periodo che segue la stagione delle festività”, si invita a “valutare di allungare le vacanze scolastiche” o di ricorrere ad “un periodo di apprendimento a distanza, in modo da introdurre un periodo cuscinetto ed evitare la diffusione dei contagi a scuola“.