La ripartenza della scuola dopo il lockdown dipende non solo dall’arrivo dei banchi monoposto e di nuovi spazi aggiuntivi: dipende moltissimo dall’arrivo in tempo utile dei docenti immessi in ruolo e nominati per un anno scolastico. Le assunzioni tempo determinato potrebbero davvero schizzare in alto, forse fino a 250 mila. E sui contratti a tempo determinato si temono contraccolpi per i tempi davvero stretti con cui sono stati creati gli algoritmi delle Graduatorie provinciali per le supplenze.
Su questi temi, La Tecnica della Scuola ha intervistato Saverio Pantuso, segretario regionale Lazio Uil Scuola.
Quella di Roma è una delle province dove la quantità delle cattedre da coprire è tra le più alte d’Italia: quanti posti risultano privi di titolare?
Più di tremila per mancanza di aspiranti sia nelle GaE che nelle graduatorie dei concorsi del 2015 e delle graduatorie di merito del 2018.
Quante ne sono state assegnate per le immissioni in ruolo?
Non c’è un numero preciso: nella migliore delle ipotesi non si arriva comunque a 3.000 nomine in ruolo su 7.500 circa previste dal contingente assegnato dal ministero dell’Istruzione.
Quindi quest’anno andrà come nel 2019?
Ancora peggio, a seguito dei 4.500 pensionamenti tra i quali molti ‘Quota 100’.
È stata però introdotta la ‘chiamata veloce’, proprio per superare il problema. Servirà ad aumentare le assunzioni a tempo indeterminato?
No, per le motivazioni dette precedentemente.
Secondo lei cosa bisognava fare?
Bisognava prendere in considerazione le nostre proposte: tenuto conto dell’emergenza in corso, si potevano immettere in ruolo tanti docenti con oltre tre anni di servizio e che hanno garantito la loro funzione con responsabilità. Abbiamo provato a parlare con tutte le forze politiche di maggioranza, ma nessuno ha ascoltato le nostre proposte, che comunque sarebbero valide anche adesso.
Anche nel 2020, allora, molti posti in ruolo non assegnati andranno a ‘gonfiare’ ancora di più le supplenze annuali: quante se ne prevedono?
Solo a Roma e provincia ci sono tre i 5.000 e i 6.000 posti da coprire tra organico di diritto e di fatto: un numero altissimo.
Quali sono le classi di concorso a Roma con maggiori posti vacanti?
Italiano, Storia e Geografia nella scuola media. Ma a anche Matematica e Scienze. Anche alle superiori mancano all’appello candidati di Italiano e Storia, ma pure di Latino e Greco. Solo per queste classi di concorso nella città di Rona ci sono oltre 1.000 posti vacanti.
E sul sostegno qual è la situazione?
Di emergenza, con aumento dell’organico sia di diritto che di fatto e pochi docenti specializzati
Le nuove Graduatorie provinciali per le supplenze arrivano proprio sul filo di lana: cosa ne pensa?
Arriveranno? Siamo in attesa di conoscere anche noi gli esiti.
Ma le graduatorie non dovevano uscire oggi 1° settembre?
A me non risulta che si rispetterà questa data: va considerato che l’Ufficio scolastico è alle prese con decine di immissioni in ruolo ancora da effettuare per via di altrettante rinunce di docenti in larga parte risultavano già assunti l’anno scorso.
Sempre per le Gps, sembra che il sistema telematico non stia rispettando le province richieste e molti docenti sono stati costretti a rinunciare perché assegnati a centinaia di chilometri da casa: ce lo conferma?
Premesso che sono tante le rinunce arrivate agli Uffici scolastici in questi giorni, va ricordato che il sistema telematico non può sostituire la funzione e il ruolo dell’impiegato, nelle operazioni di convocazione de visu del docente o personale Ata. Abbiamo già visto cosa è successo nel 2015 con la Legge 107 in merito alle immissioni in ruolo, quando l’algoritmo ha portato lontano da casa, sbagliando, migliaia di docenti.
La verifica posticipata alla nomina dei titoli e dei servizi dichiarati con le Gps potrebbe creare ulteriori staffette nelle nomine?
Purtroppo anche su questo non vi sono dubbi: il vero problema è che ancora una volta si scaricherà tutto il lavoro aggiuntivo sulle scuole.
Nel Lazio i posti dell’organico aggiuntivo cosiddetto “Covid” quanti sono e quando si assegneranno?
Una goccia nell’oceano: numeri sono 808 per la scuola dell’Infanzia, 1.134 alla primaria, 677 nella media di primo grado. Poi ci sono 2.216 collaboratori scolastici.
Ma i presidi dovranno ricorrere anche quest’anno alle Mad?
Sicuramente lo faranno per le classi di concorso esaurite. E non solo.
Secondo lei, per il 14 settembre si farà in tempo ad avere tutte le cattedre coperte?
No, tenuto conto che devono ancora uscire tutte le procedure delle assegnazioni e utilizzazione in altre Regioni che sposta dal Lazio molti docenti e personale Ata.
Questo significa che i dirigenti scolastici saranno costretti in molti casi a partire con orari settimanali ridotti?
Senza ombra di dubbio, il regime provvisorio andrà avanti almeno fino a quando le cattedre non saranno coperte.
Quel è a Roma la situazione sugli spazi aggiuntivi richiesti dai presidi?
Gli spazi aggiuntivi costituiscono un ulteriore problema per la gestione del personale, anche per la necessità di assegnare unità di collaboratori scolastici indispensabili anche per la sicurezza.
Come faranno le scuole senza aule e alle quali non sono stati assegnati locali attigui dove poter fare lezione?
Si auspica che non si debba ricorrere ai doppi turni. I dirigenti scolastici stanno utilizzando tutti gli spazi: laboratori, interspazi, aule aggiuntive e tutto quello che possono.
Dei banchi monoposto che notizie ha? Quante scuole li avranno prima che ripartano le lezioni in presenza?
Li stanno consegnando, anche se a Roma e nel Lazio non hanno ancora iniziato
E sui trasporti che studenti, docenti e personale dovranno utilizzare per arrivare a scuola e tornare a casa cosa si prevede?
Per il trasporto scolastico del primo ciclo sembra confermato che nei percorsi inferiori a 15 minuti i pulmini potranno essere pieni. Mentre per il secondo grado la situazione è molto incerta e problematica, soprattutto per chi viene fuori dall’area metropolitana.
Insomma, secondo lei il rientro a scuola nella capitale sarà difficile o alla fine si aggiusterà tutto?
Il rientro non sarà affatto semplice, le scuole si stanno attivando per un rientro in sicurezza ma ci sono davvero ancora troppe incognite.
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