Mentre si discute se riaprire tutte le scuole di ogni ordine e grado a partire dal 26 aprile, con il Governo che spinge in questa direzione e le organizzazioni sindacali in direzione ostinata e contraria (laddove non vi fossero adeguate garanzie di sicurezza per il personale della scuola, naturalmente), si fa avanti l’idea che il ritorno in classe a settembre possa vedere una massiva campagna vaccinale sui minorenni, quindi sugli studenti delle scuole.
Lo ipotizza Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano e componente del Cts, ai microfoni di Che giorno è su Rai Radio1, chiarendo che dipenderà dalle autorizzazioni dell’agenzia regolatoria.
“Gli studi clinici si stanno facendo anche nei giovani, nei ragazzi e nei bambini,” spiega Abrignani, “ed entro giugno ci dovrebbero essere i primi dati su queste fasce di età, che per ora sono escluse dalla vaccinazione perché non esistono studi clinici. Quindi, siccome ci aspettiamo tutti che nella maggior parte dei casi” la reazione ai vaccini “avvenga come negli adulti, probabilmente a fine giugno avremo il via libera dall’agenzia regolatoria su bambini e ragazzi“.
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Tutti vaccinati entro novembre
“Io penso – ha aggiunto Abrignani – che dovremo arrivare a vaccinare la stragrande maggioranza della popolazione, se arriva l’autorizzazione per usare anche nei bambini e nei ragazzi questi vaccini, secondo me per ottobre-novembre si potrebbe arrivare ad aver vaccinato tutti gli italiani che vogliono farsi vaccinare che dovrebbero essere l’87% circa“.
Perché la nostra campagna vaccinale fino ad oggi è andata a rilento?
E fa il punto sulla campagna vaccinale effettuata fino ad oggi: “Nei primi tre mesi di quest’anno – ricorda Abrignani – avremmo dovuto avere un po’ più di 28 milioni di vaccini e ne sono arrivati un po’ meno di 14 milioni. Abbiamo usato l’87% dei vaccini che abbiamo avuto e abbiamo vaccinato, nel primo trimestre, circa 12 milioni di persone e di queste un terzo erano di fragili: probabilmente, avremmo dovuto vaccinare più fragili – commenta – cioè più gente ultrasessantacinquenne.
Vaccini scuola
Ma è anche vero, ricorda Abrignani, che in compenso “abbiamo deciso, ad esempio, di vaccinare tutti gli insegnanti, ne abbiamo vaccinato il 75% circa. E il governo ha deciso di riaprire le scuole appunto perché il 75% degli insegnanti è vaccinato.”