Nel presentare il nuovo DPCM, il presidente del Consiglio Giuseppe ha detto che per poter riprendere l’attività scolastica sarà necessario adottare misure flessibili commisurate anche alle specifiche situazioni di ciascuna scuola e ciascun territorio.
Come abbiamo riportato in un nostro precedente articolo il presidente del Consiglio, nel corso della conferenza stampa del 3 dicembre, rispondendo ai giornalisti, ha precisato: “Noi non vogliamo escludere nessuna opzione di flessibilità. I turni pomeridiani? Ben vengano, noi dobbiamo favorire la flessibilità, ma non possiamo governare da Roma la situazione della differenziazione degli orari di ingresso e di uscita dei vari plessi dei vari istituti scolastici e soprattutto integrare questi dati con quelli del trasporto scolastico pubblico locale. Noi siamo a supporto ma alcune scelte in termini di flessibilità richiedono modulazioni territoriali”.
Ricordiamo anche che nelle settimane scorse avevamo intervistato Giorgio Ragazzini, docente del Gruppo di Firenze che ha lanciato una campagna nazionale proprio su questo punto.
Nella loro petizione i docenti del Gruppo sostengono che “per garantire le migliori condizioni di sicurezza, in particolare per ridurre drasticamente l’affollamento dei trasporti pubblici e gli assembramenti all’esterno delle scuole, la soluzione più adeguata sarebbe l’istituzione dei doppi turni, mattina e pomeriggio”.
Nei prossimi giorni il tema sarà affrontato dai tavoli locali che, secondo lo stesso DPCM, dovranno essere istituiti presso le prefetture.
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