Le linee guida hanno stabilito che gli orari di ingresso e uscita saranno gestite in autonomia dalle singole scuole in vista della ritorno a settembre.
Tuttavia, con le norme dovute al distanziamento, potrebbero innescarsi alcuni problemi di natura organizzativa. Specie in alcuni gradi di scuola.
Lo sanno bene le organizzazioni sindacali, che nella conferenza stampa di venerdì 17 luglio hanno sottolineato anche questo aspetto. Anzi: hanno prodotto un documento che mette a confronto l’attuale organizzazione del tempo scuola con quello proposto dalle linee guida. E da questo documento, si evince la prospettiva di come cambieranno gli orari di ingresso e di uscita nelle scuole ma anche delle probabili difficoltà:
Tempo scuola attuale: 40 ore settimanali (cinque giorni per otto ore giornaliere) -Due docenti per ogni sezione – Orario docente 25 ore – Compresenza 10 ore.
Proposta delle linee guida – Moduli orari da 40 minuti (da attivare preferibilmente con 2 sezioni) – 37,5 moduli ogni docente (25 ore)
Tempo scuola attuale: 24 – 30 – 40 ore (Cinque giorni settimanali)
Modello tempo pieno di 40 ore. Due docenti per classe – Orario docente 22 ore – Compresenza 4 ore
Proposta linee guida – Moduli orari da 40 minuti (da attivare su un corso intero) – 33 moduli ogni docente
Secondo questo modello, in alcuni territori il tempo pieno rischierebbe di saltare: secondo le organizzazioni sindacali molte scuole che non avranno in organico un numero idoneo di docenti, non riusciranno ad attivare il tempo pieno, con la conseguente difficoltà per le famiglie.
Tempo scuola attuale: 30 ore (ordinario) – 32 ore (Indirizzo musicale) – 36 ore (prolungato) 5 o di 6 giorni settimanali. Orario docente 18 ore
Proposte linee guida – Moduli orari da 45 minuti (6 x 5 giorni o 5×6 giorni) – 24 moduli ogni docente Per ogni classe residuano 10 moduli da 45 minuti da utilizzare per attività trasversali.
Tempo scuola attuale: 30 ore. Orario docente 18 ore
Cosa suggeriscono le linee guida – L’organizzazione e l’orario variano, nei diversi indirizzi, in base alla presenza degli ITP o dei docenti di potenziamento.
Ad esempio: 42 moduli di 40 minuti + 12 pause di 10 minuti (su 6 giorni) – 24 moduli ogni docente. In questo caso le classi saranno divise in due gruppi e le entrate saranno scaglionate.
Ad ogni modo, la decisione finale spetta alle singole scuole: l’autonomia darà quindi possibilità agli istituti di regolarsi in base alle proprie necessità. E’ chiaro che entrare più tardi a scuola significa posticiparne l’uscita, anche se non si dovrebbe andare oltre le 16.
E’ importante studiare gli orari del tempo scuola anche in relazione ai trasporti: la Ministra Azzolina ha infatti dichiarato che “sui trasporti resta ancora qualche piccola criticità, ma la ministra De Micheli sta facendo un buon lavoro”.
In effetti abbiamo già sollevato il problema nei giorni scorsi: in Sicilia, ad esempio, il distanziamento sui mezzi di trasporto non esiste più, e qualche perplessità è stata confermata anche dall’assessora capitolina Elena De Santis.
Ecco perché le scuole dovranno considerare anche questo problema in vista della riapertura di settembre.
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