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Riapertura scuole, Conte: “Costretti alla didattica a distanza, ma a settembre si torna in classe”

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Si è svolto l’incontro tra i rappresentanti del governo (presenti il premier Giuseppe Conte e la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina) e i sindacati e le associazioni con la presenza di Protezione Civile e rappresentanti del Comitato Tecnico Scientifico in vista della riapertura delle scuole a settembre.

Il premier Conte: “Col nuovo anno scolastico l’obiettivo è tornare a scuola in piena sicurezza”

Nell’emergenza “siamo stati costretti a chiudere la scuola, ma abbiamo tratto una lezione. Siamo stati costretti alla didattica a distanza. Ho sempre avvertito preoccupazione per che non poteva accedervi. Col nuovo anno scolastico l’obiettivo è tornare a scuola in piena sicurezza. La didattica a distanza può essere un’opportunità in più per potenziare offerta didattica, ma certo dobbiamo ritornare in presenza”. Così il premier Giuseppe Conte ad apertura dell’incontro.

La ministra Azzolina: “Tutti in presenza”

“L’obiettivo è portare tutti a scuola in presenza. Con particolare attenzione ai più piccoli che hanno sofferto maggiormente in questo periodo”. Quello per la scuola “sarà un piano su più livelli che seguirà l’andamento del rischio di contagio”. Così la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

Gli enti locali: “Serie di necessità urgenti espresse al governo”

“La riapertura delle scuole a settembre comporterà molte criticità, ma è indispensabile e noi non ci tiriamo indietro”. Così il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro.

“Abbiamo fatto presente al governo una serie di necessità urgenti: sblocco dell’assunzione di personale, certezze su risorse per interventi rapidi di edilizia scolastica, riorganizzazione dei servizi di mensa e trasporto, un vero piano dei tempi che consenta di evitare gli spostamenti si concentrino nelle ore di punta”.

Le scuole dell’infanzia comunali vengono fuori da una situazione di carenza di organico, per effetto della riduzione del turn over, già precedente all’emergenza.

“Solo attraverso norme e risorse mirate – spiega Decaro – potremo continuare a garantire il servizio che richiede più personale e spazi diversi per mantenere il distanziamento sociale”.

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