L’Italia si avvicina alla Fase 2. Dal 4 maggio inizierà l’allentamento progressivo delle misure messe in atto dal governo Conte nel mese di marzo.
A La Repubblica il presidente del Consiglio rilascia una lunga intervista in cui parla anche della riapertura delle scuole: “La scuola è al centro dei nostri pensieri e riaprirà a settembre. Ma tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio, in caso di riapertura delle scuole. È in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’età media del personale docente è tra le più alte d’Europa. La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene. La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di stato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza. Nel decreto in preparazione saranno previste misure specifiche di sostegno per i genitori che hanno figli a casa: congedo straordinario e bonus babysitting”.
Dal 4 maggio sono previste riaperture, ma non per il settore della ristorazione. “Bar e ristoranti non riapriranno ancora, Stiamo lavorando per consentire ai ristoratori non solo consegne a domicilio ma anche attività da asporto. Turismo? È il settore più colpito. Il ministro Franceschini sta elaborando varie proposte per sostenere questo settore”.
Infine un commento sulla volontà di alcune Regioni di procedere in autonomia, come ha fatto il Veneto nei giorni scorsi. “Non possiamo procedere in ordine sparso – afferma il presidente del Consiglio -. Non possiamo permettercelo perché il virus non conosce distinzioni territoriali e dobbiamo prevenire una seconda ondata di contagi. Il piano che abbiamo messo a punto ci consente una ripresa ben strutturata, senza improvvisazioni”.
Come già noto nelle scorse ore, la riapertura delle scuole è legata all’indice di contagiosità che, in questo momento, è sceso tra 0,5 e 0,7. Per mantenerlo sotto l’1, il Comitato tecnico scientifico ha consigliato al governo di non riaprire le scuole maggio: “Riaprire le scuole vorrebbe dire riportare l’indice di contagio ben sopra l’1”, ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità nella giornata di giovedì.
Il problema si riproporrà anche settembre perché, sempre secondo il Comitato tecnico scientifico, l’indice di contagiosità potrebbe comunque impennarsi fino a favorire una nuova crescita esponenziale delle infezioni.
Per questo al ministero della Salute, di concerto con quello dell’Istruzione, stanno studiando due soluzioni alternative.
La prima è far seguire alternativamente le lezioni in aula ai ragazzi, lasciandone una metà in remoto. La seconda, invece, sa di un ritorno all’antico, con gli alunni divisi in turni tra mattina e pomeriggio.
Resterebbe insoluto il problema dei piccoli fino a tre anni per i quali è impossibile attuare il distanziamento.
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