Si svolgerà alle 14 in seduta straordinaria, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. All’ordine del giorno la proposta di rimodulazione della gestione dei contatti scolastici nei contesti ad elevata incidenza.
Alcune Regioni spingono per un rinvio della riapertura delle scuole. Ieri il governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva parlato di “misura equilibrata e di grande utilità il rinvio del ritorno a scuola di 20-30 giorni per raffreddare il picco”. Ad essere d’accordo con l’idea di De Luca, sono il governatore della Toscana Giani (una o due settimane di slittamento) e quello del Veneto Zaia.
Per Musumeci (Sicilia) “nessuna difficoltà a ripartire il 10 gennaio ma solo se la linea dei contagi dovesse abbassarsi”. Per il presidente dell’Emilia-Romagna Bonaccini invece dev’essere il governo ad avanzare una proposta e non attenderla dalle Regioni.
Aldilà della riapertura delle scuole, che dovrebbe rimanere quella del 10 gennaio, in ballo ci sono nuove regole sulla soglia dei contagi che farebbero scattare le quarantene e una possibile distinzione tra gli alunni che sono vaccinati e gli alunni che non lo sono (e andrebbero in Dad). Un aspetto, quest’ultimo, che ha creato non poche polemiche, dividendo forze politiche e sindacati.