Attualità

Riapertura scuole, ecco perchè è importante l’accordo sul Recovery fund

Dal Recovery fund potrebbero arrivare altri fondi da destinare alla scuole, o meglio, alla riapertura delle scuole a settembre.

A lanciare l’ipotesi è la stessa Ministra Lucia Azzolina nella serata del 19 luglio direttamente dal proprio profilo Twitter.

Perché è importante il recovery fund

La numero uno di Viale Trastevere ha infatti scritto: “La trattativa che con competenza e determinazione Conte sta portando avanti in Europa merita il sostegno di tutti gli italiani. Dal Recovery Fund possono arrivare risorse importanti anche per la scuola“.

Dopo tre giorni consecutivi di vertici, incontri e riunioni plenarie del Consiglio europeo, il premier Conte sta cercando di strappare  l’accordo per sbloccare i fondi UE utili per ripartire in seguito al lockdown.

Il Recovery Fund consiste in un fondo di ripresa associato al bilancio a lungo termine dell’Unione Europea, dal 2021 al 2027. E, proprio per questo piano, lo scorso 27 maggio, la Commissione europea ha presentato una proposta da 750 miliardi di euro.

Giuseppe Conte, ha spiegato in più occasioni che si tratta di “un fondo per la ripresa con titoli comuni europei per finanziare la ripresa di tutti i Paesi più colpiti, tra cui l’Italia”.

All’Italia, in base ad un documento interno della Commissione, sarebbe destinata la fetta più grossa di questo fondo: circa 172 miliardi, di cui 81,8 miliardi stanziati a fondo perduto e prestiti ulteriori per 90,9 miliardi, riporta SkyTg24.

Altri fondi per la riapertura della scuola?

Se si dovesse trovare l’accordo, dei 172 miliardi una parte potrebbe essere destinata proprio alla scuola, uno dei pilastri fondamentali per ripartire a settembre, dopo la chiusura dei mesi scorsi.

E’ chiaro che ancora la questione è piuttosto lontana e per nulla concreta, ma al Ministero dell’Istruzione farebbero comodo altri fondi per ripartire.

In totale, per il momento ricordiamo, i fondi del decreto rilancio, approvato in via definitiva anche al Senato, che mette sul piatto 1,6 miliardi di euro: il decreto istituisce, fra le varie misure, un “Fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid-19” da 977,6 milioni di euro, presso il Ministero dell’Istruzione, per la ripartenza e con l’obiettivo di contenere il rischio sanitario e 331 milioni di euro il Fondo destinato al funzionamento delle istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2020/2021.

Inoltre, la Ministra Azzolina, nelle scorse settimane, ha “scoperto” anche un altro miliardo dai fondi Pon. C’è anche il miliardo chiesto e ottenuto dal titolare del Mef Roberto Gualtieri.

L’investimento in favore della ripresa a settembre dovrebbe essere addirittura di 5,6 miliardi, comprensivi delle voci di spesa relative all’edilizia scolastica.

In realtà i fondi non potrebbero essere sbloccati sin da subito, anche se recentemente il Movimento Cinque Stelle ha fatto intendere diversamente.

I 5 Stelle, hanno da poco confermato infatti un “Piano pluriennale di intervento attraverso il finanziamento dei nuovi fondi europei, a partire dal cosiddetto Recovery fund. Questo Piano deve partire dal tema dell’edilizia e della sicurezza di studentesse, studenti e personale per dar vita a un radicale rinnovamento degli spazi e della didattica, investendo sulla digitalizzazione, sulla formazione dei docenti, sulla lotta alla povertà educativa e su una effettiva apertura delle scuole ai territori”.

Pertanto, l’accordo sul Recovery fund potrebbe andare a rimpinguare le casse dello Stato. Di questo tesoretto, il Governo andrebbe a girarne una fetta per la riapertura della scuola. Unione Europea permettendo.

Fabrizio De Angelis

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