Il ritorno in presenza fissato per il 26 aprile si avvicina sempre più. Il ‘balletto’ delle percentuali però non piace ad alcuni genitori. Dal 50 al 100, per poi scendere al 60 e risalire al 70% dopo ampie discussioni. Il Comitato ‘Priorità alla scuola’, sempre attivo nella lotta per il rientro in presenza, non ci sta. Alla base del dissenso c’è il dietrofront del governo nonostante le ordinanze del Tar sulla chiusura delle scuole, ha dichiarato la docente Costanza Margiotta a ‘La Repubblica’. In più con studentesse e studenti già provati dalle ripercussioni sulla salute mentale e fisica dovute dalle chiusure.
‘Priorità alla scuola’ si batte per il 100% in presenza, ma dove possibile in base ai protocolli sanitari e al distanziamento, afferma Margiotta, che poi si scaglia sull’incapacità organizzativa delle Regioni, colpevoli di non aver garantito trasporti adeguati e tracciamento sui contagi, e l’autonomia data dal governo. La docente ha infine annunciato un incontro con la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia chiedendo garanzie per il nuovo anno scolastico. Le richieste riguardano la riduzione del numero di alunni per classe e la stabilizzazione dei precari evitando l’andirivieni di professori.
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