La scuola riapre il 14 settembre e il grosso del lavoro è stato fatto, restano da limare solo i particolari. Lo ha spiegato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina parlando il 27 agosto ai giurati del Giffoni Film Festival in collegamento streaming.
“Avevamo e abbiamo ancora delle classi molto sovraffollate. Tutta l’estate – ha detto Azzolina – è servita a ricavare aule nuove, a trovarne altre. C’erano aule non agibili, sono stati fatti lavori di edilizia scolastica da parte di enti locali, sono stati trovati anche spazi esterni alla scuola”.
Certo, ha ammesso la ministra, senza entrare nei particolari (banchi monoposto, trasporti, test sierologici al personale, ecc.), “resta ancora qualche piccola criticità che è in via di definizione, ma mi sento di dire che l’Italia ha fatto un lavoro eccezionale perché stiamo lavorando per garantire quel metro di distanziamento”.
“Stiamo lavorando da settimane – ha aggiunto -, il 14 settembre la scuola riparte, anzi ripartono le tante scuole d’Italia. Abbiamo più di 40 mila plessi scolastici, più di 8 mila autonomie. Abbiamo fatto un lavoro enorme per garantire al massimo la sicurezza di studenti, studentesse e di tutto il personale scolastico”.
“Abbiamo fatto un lavoro enorme perché mantenere un metro di distanza, come il Comitato tecnico scientifico ci ha detto di fare, non è stato facile. La scuola ha subito dei tagli enormi nel corso degli anni precedenti”.
La titolare del M.I. ha quindi ricordato che “in altri Paesi hanno deciso diversamente, cioè se il metro c’è è bene, altrimenti mettono tutti la mascherina. Noi abbiamo investito 2,9 miliardi di euro, assumeremo tantissimi docenti e personale Ata che avranno un ruolo importantissimo per la gestione dell’emergenza”.
“È fondamentale il rispetto delle regole per garantire che la scuola riparta ancor più in sicurezza e che si possano salvaguardare i nostri nonni, genitori, tutte le persone a noi care”.
È l’appello rivolto ai giovani dal ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intervenuta in collegamento streaming durante il Giffoni Film Festival. “La nostra libertà si ferma quando s’incide su quella altrui. Noi dobbiamo essere molto responsabili. Mi fido tantissimo dei miei studenti e delle mie studentesse: so che daranno il buono esempio e rispetteranno queste regole”.
Il ministro ha ricordato che è fondamentale “mantenere il distanziamento di un metro; usare la mascherina laddove fosse necessario e igienizzare il più possibile le mani. Tre regole semplici. La scuola ha anche questo compito: insegnare regole e fare in modo che vengano rispettate”.
Secondo Lucia Azzolona, “la didattica a distanza ha avuto più lati positivi che negativi. Ha portato all’innovazione per una scuola che non era ancora pronta”.
“A marzo – ha proseguito – quando siamo partiti non avevamo i device per tutti, non avevamo il personale formato. Ma abbiamo fatto squadra e abbiamo portato tantissima innovazione e formazione nelle scuole. Abbiamo gemellato le scuole che erano più formate con quelle che erano più in difficoltà. Fare squadra nella scuola è fondamentale. Certamente c’erano difficoltà, non tutti gli studenti avevano pc o tablet. Il Governo ha fatto degli investimenti importanti: abbiamo messo quasi 200 milioni di euro per comprarli”.
“Malgrado le difficoltà – ha sottolineato Azzolina – il nostro compito è capitalizzare le cose più belle che sono state fatte e trasformare le criticità in opportunità per il mondo della scuola”.
Un giurato del Giffoni Film Festival ha chiesto alla ministra quale fosse la cosa più difficile del suo mestiere.
“In un momento così delicato come quello che l’Italia sta attraversando – ha replicato Azzolina – ci si aspetterebbe grande maturità da parte di tutti, da parte del Paese, affinché sulla scuola si faccia informazione corretta e non disinformazione. Perché questo è davvero pesante da combattere tutti i giorni”.
“Io non ho avuto il tempo di fare il ministro al di là del Coronavirus. Ho giurato il 10 gennaio e a febbraio sapete cosa è successo. In questo periodo critico, difficile, la difficoltà più grande è dover combattere ogni giorno con le fake news che vengono create apposta e gettano nello sconforto e nella confusione le famiglie e gli studenti”.
Allo stesso tempo, però, ia ministra ha rivelato che lavorare per 8 milioni di studenti e “provare a migliorare la loro vita è fonte di grande gioia” ed è la cosa che più ama del suo lavoro.
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