Secondo un sondaggio dell’Associazione Nazionale dei Dirigenti delle Scuole Secondarie degli Stati Uniti, NASSP, somministrato in queste settimane, alla vigilia della riapertura dell’anno scolastico, solo il 35% (1.450 direttori) degli intervistati ha indicato di essere in qualche modo fiducioso o estremamente fiducioso nella “capacità della loro scuola/distretto di preservare la salute del personale e degli studenti mentre le scuole riaprono fisicamente le scuole in autunno“. Una percentuale simile (34,9 per cento) ha invece indicato che non erano in qualche modo fiduciosi o non lo erano affatto.
Il dovere primario e fondamentale di un preside è quello di mantenere gli studenti al sicuro a scuola. Senza questa garanzia, poco apprendimento reale può avvenire“, ha detto l’amministratore delegato della NASSP JoAnn Bartoletti. “Che solo un terzo dei presidi si sente sicuro di poter fornire tale garanzia nelle condizioni attuali dovrebbe farci riflettere. Viene chiesto loro irragionevolmente di colmare un abisso tra la realtà dell’apprendimento faccia a faccia e la necessità di salvaguardare le persone nella loro scuola“.
Le preoccupazioni maggiori dei presidi americani
Le preoccupazioni primarie condivise dai presidi nordamericani comprendono la sfida di mantenere un metro e mezzo di distanza sugli autobus e nelle aule affollate, spesso in aule senza finestre con aria di ricircolo, e di far sì che tutti gli studenti rispettino coerentemente le regole della maschera e i divieti di riunirsi. Altri hanno espresso preoccupazione per la sicurezza del personale, specialmente quelli più anziani e immunocompromessi. Per estensione, ci
I presidi hanno anche espresso la preoccupazione che non siano disponibili risorse per fornire sufficienti dispositivi di protezione personale e per disinfettare regolarmente l’edificio.
I presidi delle scuole elementari, in particolare, hanno espresso preoccupazione per la socializzazione di studenti molto giovani, sia per indossare maschere e vedere adulti in maschera, il che può essere sconcertante, sia per mantenere le distanze. Queste alcune delle domande che hanno posto e si sono posti: Come si fa a dire a un bambino di quattro anni di socializzare a distanza? E se sono sconvolti e hanno bisogno di conforto?
I rischi sono reali
I rischi e le preoccupazioni indicate dai presidi sono reali: incoraggiamo i dirigenti distrettuali a creare piani di riapertura in collaborazione con le loro comunità che diano priorità alla sicurezza degli studenti, degli educatori e di tutte le parti interessate della scuola rispetto alla convenienza politica, chiede la NASSP, rivolgendosi in particolare al Dipartimento dell’Istruzione affinché possa fornire più di una vaga guida alla riapertura delle scuole, accompagnata dal sostegno finanziario per l’implementazione di queste linee guida emanate dal governo.