La riapertura delle scuole deve avvenire in massima sicurezza, su questo non c’è nessun dubbio e giustamente tutti (personale scolastico, genitori, sindacati, …) chiedono che il Governo si impegni per fare in modo che l’obiettivo venga raggiunto.
Ma c’è anche chi, non da oggi, chiede che il problema del rientro scuola non si riduca ad una questione di tipo sanitario.
Già abbiamo segnalato un interessante intervento in questa direzione da parte di 4 note associazioni professionali (CIDI, MCE, Legambiente e Proteo) che si mostrano anche molto preoccupate “rispetto all’idea di scuola che appare emergere dalle scelte e dai documenti ministeriali sull’organizzazione della riapertura, con il rischio che vengano introdotti elementi regressivi e che si proceda con interpretazioni delle norme restauratrici di un’idea di scuola trasmissiva e conservatrice”.
E sono sempre più frequenti gli interventi di pedagogisti e uomini e donne di scuola che chiedono maggiore attenzione ai risvolti educativi del rientro a scuola.
A Raffaele Iosa, pedagogista ed ex dirigente tecnico del Ministero, abbiamo posto alcune domande in merito.
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