Da uno studio pubblicato dal Corriere della Sera on line, che incrocia le cifre della Protezione Civile, del ministero dell’Istruzione e delle Aziende sanitarie, risulterebbe che non c’è una correlazione significativa tra contagi e scuola in presenza. Anche per questo la società civile protesta contro la DaD, anche con uno sciopero specifico organizzato venerdì prossimo per “uscire dagli sche(r)mi”.
C’è però chi sostiene che tornare a scuola in un contesto di contagi sempre alti e con le varianti che colpiscono molto i giovani, comporterebbe dei rischi altissimi per la salute individuale e pubblica. Mettendo quindi pure a repentaglio la fine dell’anno scolastico: meglio, quindi, attendere qualche settimana, continuando a mantenere la DaD per tutti.
Su questo tema, molto sentito, La Tecnica della Scuola ha ideato un sondaggio: l’intento è raccogliere i pareri dei lettori sulla ipotesi di riapertura delle scuole subito dopo Pasqua.
Del resto, moltissimi lavoratori hanno espresso disagio negli ultimi mesi a recarsi a scuola.
Come è stata accolta in alto numero positivamente la decisione del governo guida Mario Draghi di chiudere le scuole, stavolta anche quelle dell’infanzia e della primaria, in tutte le Regioni dove i tassi di contagio abbiano superato i 250 casi ogni 100 mila residenti.
Di contro, però, negli ultimi giorni ha preso vigore il “popolo” che spinge per la riapertura delle scuole.
Nella schiera si è posizionata anche la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Elena Bonetti, che su Sky Tg24 ha dichiarato: “Già dopo Pasqua ritengo che in zona rossa, complice l’aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria“, ha detto la ministra.
Sulla necessità di riaprire le scuole per i più piccoli intervengono anche il PD e il M5S, attraverso le voci, rispettivamente, di Flavia Piccoli Nardelli, componente della Commissione Cultura della Camera, e Gianluca Vacca, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura a Montecitorio, che si aggiungono alle proteste del Comitato Priorità alla Scuola.
Una spinta per la riapertura della scuola che non ha lasciato indifferente neanche il Premier Draghi, che in diretta al Senato auspica proprio il ritorno in classe delle scuole dell’infanzia e di quelle primaria dopo Pasqua anche in zona rossa, come riferiamo in un articolo precedente.
Ancora nulla è deciso, ha precisato Speranza ieri sera a Cartabianca su Rai3, benché ci sia un fronte ampio, in maggioranza, che chiede la riapertura scuole a gran voce, con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che assicura che il governo ce la sta mettendo tutta: “Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire”, ha detto incontrando Comuni e Province.
Gli aperturisti guardano alla Francia, in lockdown ma con le scuole aperte; mentre i rigoristi tirano in ballo la Germania, che alla crescita dei contagi e dei morti ha sacrificato anche le aule scolastiche. Il monitoraggio dei numeri e della situazione sarà serratissimo, spiegano fonti di governo, e guiderà le scelte che Draghi e i ministri saranno chiamati ad assumere nei prossimi giorni. Ma la voglia di riaprire c’è e non coinvolge solo le scuole.
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