Il rientro a scuola resta avvolto negli interrogativi. Gli sforzi del Governo e degli esperti del Cts ci sono, ma si tratta di un contesto estremamente variabile. Sembra essere questa la sintesi dell’intervento di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, davanti alla Commissione Istruzione della Camera nella giornata del 27 agosto.
C’è una grande “incertezza della comunicazione scientifica, non ci sono certezze, non c’è uniformità non solo in Europa ma in tutto il mondo: non c’è un Paese che faccia quello che fa il paese limitrofo. Questo genera problemi: siamo chiamati a dare indicazioni, ed è frustrante sapere che noi stessi non siamo in grado di dare certezze granitiche a chi deve pianificare“, ha detto Miozzo, che però è chiaro su un punto: “Tutti si rendono conto che ci sono rischi ma sono valutati sul piatto di bilancia che sono assoluti sulla necessità di riaprire la scuola“.
Restano in piedi i capisaldi del ritorno a scuola dal 14 settembre: distanziamento, uso delle mascherine, igiene, rimangono fondamentali
Parlando dei trasporti, tema che negli ultimi giorni sembra essere diventato fondamentale, il coordinatore Miozzo ha spiegato: “se si vuole riempire lo scuolabus deve essere ben predisposto un tempo al massimo di 15 minuti per il contatto stretto“.
Sono emerse già alcune proposte in seguito anche al vertice del 26 agosto Governo-Regioni: la necessità di aumentare il numero corse, la riorganizzazione degli orari di ingressi e uscite per decongestionare gli orari di punta, i disinfettanti a bordo dei mezzi di trasporto, e l’uso della app Immuni.
Secondo Agostino Miozzo, come ha spiegato nel corso dell’audizione, i test sierologici per il personale scolastico dovevano essere obbligatori e non facoltativi, ma per farlo bisognava intraprendere un percorso normativo. Tuttavia, il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico ha evidenziato che “nel corso dell’anno scolastico abbiamo immaginato ci siano dei cluster, dei campioni sia per docenti che per gli studenti. E’ una raccomandazione che il comitato ha già immaginato di poter dare e sostenere”.
Per il tema mascherine in classe bisogna attendere ancora: “Tra due settimane vedremo come è l’andamento dell’epidemia: se schizza verso l’alto molto probabilmente altre precauzioni dovranno essere prese ma siamo convinti questo non succederà“, ha rassicurato il coordinatore del Cts. Piuttosto, ha detto Miozzo, il Cts sta valutando l’utilizzo di mascherine trasparenti per i docenti per vedere “se compatibili con il lavoro“
Inoltre Miozzo afferma con decisione che “ci saranno se necessari dei lockdown locali, quello totale è memoria del passato, non dovremo piu immaginarlo“. Quindi, si prosegue con l’ipotesi di un eventuale chiusura solo territoriale e non più generale.
La sensazione è che ci ritroveremo con enormi interrogativi anche nei prossimi giorni. Con il ritorno a scuola che incombe.
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