Suona più o meno così l’appello dell’ex Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti e di altri quindici parlamentari che chiedono un decreto legge di Conte in merito al ritorno a scuola in sicurezza. Ad appoggiare la proposta i sindacati confederali del comparto scuola e l’associazione nazionale presidi.
Infatti, secondo Fioramonti, il tempo sta scadendo e ci spinge a rivolgerci direttamente al Consiglio dei Ministri, affinché valuti la possibilità di emettere con urgenza un decreto legge sull’avvio dell’anno scolastico che includa una revisione delle norme sul dimensionamento per consentire classi più piccole e scuole di prossimità distribuite su tutti i territori, l’immissione in ruolo il prima possibile di docenti precari e personale amministrativo, con particolare attenzione agli insegnanti specializzati sul sostegno, ed una revisione della responsabilità penale dei dirigenti scolastici, soprattutto alla luce dei rischi posti dal COVID-19”.
I sindacati sembrano applaudire all’iniziativa dell’ex Ministro e degli altri parlamentari. “La ripresa delle attività scolastiche in presenza non può essere gestita come normale amministrazione, abbiamo più volte sostenuto che serve un provvedimento legislativo specifico che possa derogare alle procedure normali e rimuovere vincoli di natura diversa, dai parametri di dimensionamento a quelli per la formazione delle classi, alla gestione del personale soprattutto per quanto riguarda la possibilità di sostituire chi si assenta”, si legge in un comunicato unitario dei sindacati diffuso poche ore dopo l’annuncio di Fioramonti.
Per i sindacati tutto ciò deve essere accompagnato “da una consistente dotazione di risorse economiche. Misure che servono per coprire da subito, con personale docente e ATA, le particolari esigenze che andranno soddisfatte sul piano organizzativo, per lavorare con gruppi meno numerosi di alunni e per assicurare pulizia, igiene, assistenza e controllo. È una richiesta che abbiamo ribadito ancora pochi giorni fa in una lettera inviata al Capo di Gabinetto dopo il rinvio dell’incontro per il protocollo di sicurezza previsto per il 30 luglio scorso”.
“Il Paese ha bisogno di riavere quanto prima la scuola cui ha diritto – concludono i segretari generali – una scuola che possa essere frequentata da tutti in presenza e in piena sicurezza. Crediamo che questa debba essere assunta da subito dal Governo come essenziale priorità, non sono più comprensibili né tollerabili tentennamenti e ritardi”.
Anche Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi (Anp), si schiera con Lorenzo Fioramonti e i confederali: “Tra i vari aspetti presi in considerazione dall’On.le Fioramonti – afferma il Presidente dell’ANP, Antonello Giannelli – ci fa piacere ritrovare la proposta di revisione della responsabilità penale a carico dei dirigenti scolastici. L’ANP sostiene da sempre la necessità di rivedere questa materia: lo abbiamo ribadito, di recente, in tutte le riunioni tenutesi a distanza con il Ministero dell’istruzione“.
“Riteniamo – conclude Giannelli – che la conversione in legge del Decreto Semplificazione costituisca un’occasione imperdibile per attuare ciò che la categoria chiede da anni. Si tratterebbe di un intervento legislativo che, traendo spunto dall’epidemia da Covid-19 e dall’equiparazione, introdotta dall’articolo 42 del decreto-legge 18/2020, tra contagio e infortunio sul lavoro, consentirebbe di rendere più sereno il lavoro dei colleghi mantenendo del tutto inalterata la tutela per gli infortunati“.
Non è un mistero che sindacati e Ministero abbiano da tempo rapporti tesi: l’appello dei parlamentari guidati da Fioramonti rappresenta soltanto un altro metro di distanza fra le organizzazioni sindacali e Viale Trastevere. Nonostante la Ministra Azzolina abbia più volte accennato alla piena disponibilità di dialogo, a detta dei rappresentanti dei lavoratori tali parole non hanno trovato riscontro nei fatti in più di un’occasione.
Da un lato la Ministra “aspetta” i sindacati per chiudere il protocollo di sicurezza per il ritorno scuola. Dall’altro lato, i sindacati hanno rinviato l’incontro in programma il 30 luglio avente come oggetto la stesura del protocollo sulla sicurezza, dal momento che “non sono ancora chiari né i fabbisogni né le risorse messe in campo per la ripartenza”.
Addirittura, da pochi minuti Gilda degli insegnanti ha comunicato di “sospendere le relazioni sindacali con il ministero dell’Istruzione, chiedendo un chiarimento politico con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riservandosi di proclamare la mobilitazione dei docenti e di tutto il personale scolastico“.
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