Attualità

Riapertura scuole: troppe incertezze secondo i dirigenti scolastici dell’Andis

“A pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico e a fronte di uno scenario per niente rassicurante sotto l’aspetto epidemiologico siamo costretti ad ammettere che il sistema scolastico non è in grado di garantire nei fatti le condizioni di sicurezza e di serenità che dovrebbero accompagnare il ritorno alle attività didattiche di oltre 8 milioni di alunni e studenti”: lo scrivono i dirigenti scolastici dell’Andis alla ministra Lucia Azzolina, preoccupati per la riapertura delle scuole facendo anche un lungo elenco di problemi ancora non risolti.

Si va dalla mancata comunicazione alle scuole dei dati relativi all’organico aggiuntivo ai ritardi sulla formazione e la pubblicazione delle graduatorie provinciali fino alla mancata realizzazione degli interventi edilizi promessi dagli Enti Locali e alle pesanti incertezze in materia di trasporto.

Senza poi trascurare il fatto che sui test sierologici le Regioni si muovono in ordine sparso, determinando ulteriore disorientamento tra il personale della scuola.
Ma ciò che crea preoccupazione e confusione è anche un altro elemento che ha a che fare con la comunicazione istituzionale: alle scuole sono stati trasmessi finora 9 documenti di indirizzo tra indicazioni sanitarie e protocolli ministeriali, per un totale di ben 171 pagine, una mole ingestibile di prescrizioni e di indicazioni operative.

“Sarebbe auspicabile – scrive l’Andis – che il Ministero dell’Istruzione fornisse ai dirigenti scolastici delle Linee guida sintetiche, estrapolando le raccomandazioni, i protocolli e le indicazioni fondamentali che devono orientare in maniera chiara e inequivocabile il comportamento di dirigenti, docenti, studenti e famiglie”.

La lettera contiene anche una serie di richieste specifiche indirizzate alla Ministra e al Governo intero:

– definire la fattispecie di lavoratore “fragile”;
– definire le modalità di assenza del personale docente e ATA che manifesti sintomi lievi alle vie respiratorie o lievi sintomi febbrili, che non costituiscono malattia ma vanno considerati in via prevenzionale;
– esplicitare all’interno di un provvedimento legislativo che non sussiste responsabilità penale dei dirigenti e del personale scolastico in caso di contagio a scuola;
– autorizzare il dirigente ad allontanare da scuola qualunque soggetto ritenuto a rischio o potenzialmente contagiato;
 – chiarire il profilo, le responsabilità e il compenso del Referente COVID, prevedendo anche la possibilità per le scuole di assegnare tale funzione a personale esterno (del comparto sanitario o Protezione civile, ecc.);
– istituire presidi sanitari al servizio di piccole reti di scuola.

Reginaldo Palermo

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