Una settimana di tempo alle scuole superiori dell’isola per adeguarsi alle percentuali decise dal governo per il rientro a scuola, dal 70 al 100% nelle zone gialle e arancioni, dal 50 al 75 nelle zone rosse. La circolare è firmata dall’assessore all’istruzione della Sicilia Roberto Lagalla che fa guadagnare una settimana in più alle scuole, rimandando al 3 maggio il rientro.
Dalla scuola dell’infanzia alla terza media invece tutti in presenza a partire da lunedì 26 aprile. I presidi però, di fronte a comprovate esigenze, potranno chiedere di andare anche oltre la data del 3 maggio. “Motivate e documentate cause di forza maggiore” si legge nella circolare.
A schierarsi contro la decisione è la presidente della Commissione Cultura alla Camera Vittoria Casa: “Con una circolare applicativa assessoriale, l’assessore Lagalla ha appena smentito, in materia di scuola in presenza, quanto stabilito, dopo lungo confronto con le Regioni stesse, dal Consiglio dei Ministri. Nel testo formulato dall’Assessorato Regionale dell’Istruzione si apprende che le ragazze e i ragazzi che frequentano le scuole secondarie di secondo grado non avranno fino a maggio gli stessi diritti delle studentesse e degli studenti delle altre regioni italiane. Si legge inoltre, sempre per le stesse tipologie di scuola, che i dirigenti scolastici saranno autorizzati, previa richiesta ‘motivata’, a consentire anche in zona gialla e arancione ingressi scolastici in misura inferiore al minimo stabilito dal provvedimento nazionale, circostanza alla quale andrebbe aggiunto il mancato recupero di decrementi delle unità orarie, esponendo così i dirigenti scolastici a responsabilità amministrative di non poco conto”.
A favore della circolare di Lagalla, i sindacati siciliani (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Fgu Gilda Unams) che si sono espressi così sulla vicenda:
“Esprimiamo forti preoccupazioni sulla possibilità di ritornare alla didattica in presenza oltre il 50% nelle scuole superiori per le aree in zona arancione. Un’esigenza condivisa anche dai rappresentanti degli studenti e da altri componenti del tavolo tecnico. Ritornare all’attività didattica in presenza anche nella secondaria di secondo grado – aggiungono – è un’esigenza fortemente avvertita in primo luogo dagli studenti, ma permangono ad oggi notevoli criticità legate al sistema dei trasporti. Nonostante le rassicurazioni fornite dalle istituzioni preposte, riteniamo che difficilmente queste riescano a risolvere in pochi giorni un problema che non si è riusciti a risolvere per mesi. La circolare dell’assessore Lagalla fa proprie le nostre preoccupazioni ed accoglie le nostre richieste derogando la norma nazionale e facendo slittare di fatto di una settimana l’ingresso a scuola nelle percentuali previste dal Dl 52. In questo modo si dà la possibilità ai dirigenti scolastici di richiedere, previa autorizzazione, un ulteriore deroga laddove si rappresentassero criticità tali da non consentire l’ingresso a scuola dei ragazzi nelle percentuali previste dalla norma”.