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Riapertura scuole Veneto, Zaia: il diritto allo studio è garantito con la DaD

Il Presidente della Regione Veneto Zaia interviene sulla riapertura delle scuole in diretta Facebook oggi 19 gennaio, viste le pressioni da parte di gruppi di genitori che con ricorso al Tar chiedono che i ragazzi delle superiori vengano riportati in classe, come da indicazioni ministeriali che consentirebbero di farlo.

La polemica con Speranza

Il governatore entra anche in polemica con il Ministro della Salute Speranza, affermando: “Se si riaprono le scuole i contagi aumentano, non diminuiscono di certo”. E a chi gli accenna al parere del CTS sulla riapertura delle scuole, Zaia risponde: “Il nostro interlocutore resta il Ministro della Salute, non è il CTS,” afferma il Presidente di regione.”

“Probabile che si sia pensato che le nostre ordinanze non siano in linea con quanto si debba fare, ma il ministro deve comunicarci formalmente le sue determinazioni sulla base del parere del CTS.”

Firmato il mandato agli avvocati in risposta al ricorso al Tar

E torna sul tema del ricorso al Tar, informando i giornalisti sui passi compiuti dalla Regione: “Stamattina ho firmato il mandato agli avvocati per presentare la memoria al Tar del Veneto, in virtù del ricorso che legittimamente 17 cittadini hanno presentato. Noi presentiamo argomentazioni che non sono politiche, sono quelle relative alla salute e ai dati epidemiologici.”

E contesta chi pensa che i trasporti non siano adeguati a garantire un rientro in classe in sicurezza. “Noi siamo pronti sul fronte dei trasporti. Ma non può passare l’idea che scelte dettate dai tecnici si risolvano con sentenze dei tribunali. Nel bene o nel male tutte le regioni hanno procrastinato la riapertura delle scuole.”

E conclude: “Il tema della responsablitià nei confrotni dei cittadini noi ce lo sentiamo. Il diritto allo studio è garantito con la DaD; ma c’è un altro diritto insindacabile che è quello alla salute. Io devo tutelare i ragazzi e le famiglie. Un ricorso al Tar non si nega a nessuno. Ci rimetteremo alla sentenza del Tar e capiremo cosa dovremo fare.

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Carla Virzì

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