Nel 2020, in occasione dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto ci sarà la riapertura terza fascia, e quindi ci saranno nuovi inserimenti per gli aspiranti docenti.
Prenderà avvio lunedì 25 novembre presso l’Aula della Camera l’esame conclusivo del decreto scuola, in seguito agli emendamenti approvati la scorsa settimana.
Riapertura terza fascia: lo prevede il testo del decreto scuola
Una delle misure più importanti per il precariato riguarda appunto i nuovi inserimenti terza fascia delle graduatorie di istituto, che permetterà non solo l’aggiornamento di chi era già inserito, ma anche la possibilità, per chi possiede i requisiti, di iscriversi ed iniziare la carriera di docente dalle supplenze.
Per quanto riguarda la riapertura della terza fascia della graduatoria di istituto, il testo che verrà presentato alla Camera sancisce: “All’articolo 1, comma 107, della legge 13 luglio 2015, n. 107, le parole: « 2019/ 2020 » sono sostituite dalle seguenti:
« 2022/2023 » ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: « In occasione dell’aggiornamento previsto nell’anno scolastico 2019/2020, l’inserimento nella terza fascia delle graduatorie per posto comune nella scuola secondaria è riservato ai soggetti precedentemente inseriti nella medesima terza fascia nonché ai soggetti in possesso dei titoli di cui all’articolo 5, commi 1, lettera b), e 2, lettera b), del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59 ».
Nuovi inserimenti terza fascia, ecco chi può inserirsi
Ne consegue che per quanto riguarda i nuovi inserimenti terza fascia 2020, potranno partecipare anche i nuovi laureati e diplomati che, oltre al titolo di studio valido per l’insegnamento, siano anche in possesso di 24 CFU nelle discipline antropo-psico- pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche;
Anche per i diplomati Itp ci sarà la possibilità di partecipare ai nuovi inserimenti terza fascia, ma, a differenza di altre procedure che riguardano l’inserimento nei ruoli di docente, come i concorsi, dovranno possedere anche loro i 24 Cfu.
Chiaramente tutto ciò, per essere confermato al 100%, dovrà essere approvato in Aula.
Decreto scuola, cosa è stato approvato in Commissione
– Autorizzato un nuovo concorso per insegnanti di Religione Cattolica.
– Ampliata la platea di coloro che potranno partecipare al concorso straordinario, aperto adesso sia ai docenti che abbiano maturato servizio nei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), sia a coloro che abbiano effettuato una delle tre annualità richieste dall’anno scolastico 2008/2009, sia a chi sta svolgendo nell’anno in corso la terza annualità di servizio.
– Stabilita per i cosiddetti “diplomati magistrali” la trasformazione del contratto di lavoro in contratto a tempo determinato in caso di sentenza sfavorevole, con l’obiettivo di garantire continuità didattica.
– Valorizzata l’esperienza di coloro che hanno svolto il ruolo di facente funzione DSGA (Direttori dei servizi generali amministrativi) con un percorso dedicato.
– Internalizzati i servizi di pulizia e ausiliarato nelle scuole di ogni ordine e grado. E per i cosiddetti ex LSU, prorogato di due mesi il termine per le assunzioni, con una seconda fase che permetterà di recuperare i posti rimasti eventualmente disponibili grazie a procedure di mobilità volontaria: è prevista una seconda procedura, successiva, sui posti ancora residuali, con requisito di 5 anni, anche a tempo determinato.
– Inserito il coding tra le metodologie didattiche da acquisire nell’ambito dei crediti formativi o durante il periodo di formazione e prova legato al concorso. Una risposta concreta anche agli enti locali con il via libera nelle scuole paritarie alla sostituzione temporanea di docenti con personale educativo.
– Per quanto riguarda l’università, esplicitati i requisiti per accedere alle procedure di stabilizzazione negli enti di ricerca.
Sono queste alcune delle novità contenute negli emendamenti approvati.
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