La ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, nell’intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia e rilanciata sui social, contesta il parziale dietrofront del Governo in tema di riapertura scuole: “Sulla scuola da tre mesi vengono fatti grandi annunci con grandi marce indietro. Ora, dopo aver detto che apriamo tutto, stanno già tornando sui propri passi. Indietro tutta sull’apertura delle scuole per una ragione molto semplice: in tre mesi niente è stato fatto per potenziare il tracciamento. L’unica vera misura che andava realizzata”.
E continua: “Io ho lottato affinché il primo ciclo non chiudesse mai, perché so bene il ruolo della scuola per un bambino. In Sicilia, durante il lockdown, c’erano maestre che portavano la spesa a casa dei loro alunni, perché sapevano che non avrebbero fatto un pasto decente a casa. Sono situazioni che conosco, perché ho vissuto a scuola per dieci anni: da ministro ho fatto tutto ciò che potevo fare affinché la pandemia non portasse ancora più diseguaglianza sociale di quella già generata”.
Tuttavia, su questo fronte la bozza di decreto è in linea con quanto espresso dalla ex titolare di Viale Trastevere, dato che sia in zona gialla e arancione che in zona rossa, gli studenti di infanzia, primaria e scuole medie, andranno a scuola in presenza.
E incalza anche sui vaccini, la deputata Lucia Azzolina, dopo lo stop del Governo Draghi alla campagna vaccinale docenti. Un tema che avvicina la ex ministra alla posizione e alle richieste dei sindacati: “Un’altra cosa fondamentale per il rientro è completare la vaccinazione di tutto il personale scolastico, che per noi era prioritaria. Ora è rimasta incompiuta dopo il cambio del piano Figliuolo”.
“Credo che si debba riprendere il piano scuola che avevamo scritto a giugno. C’è già tutto lì, per il rientro al cento per cento: dalla concessione alle singole autonomie scolastiche di prevedere delle rotazioni in base a spazi e distanziamento, agli accordi scritti per individuare luoghi esterni, come teatri e musei”.
L’idea delle rotazioni degli alunni sulla base delle esigenze delle scuole è anche l’idea rilanciata più volte da Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, che si è espresso così nella diretta di Tecnica della Scuola Live: “Noi pensiamo che si debba lasciare al singolo dirigente scolastico la scelta di quanti alunni possano essere gestiti in contemporanea nelle classi. Ricordiamo infatti che il DS è responsabile della sicurezza, quindi se vogliamo davvero implementare il protocollo di sicurezza e fare rispettare il distanziamento, dobbiamo potere individuare il numero di alunni massimo oltre il quale non è più possibile garantire il distanziamento.”
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