Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università Statale di Milano, intervenuto ad Agorà su Rai3 ha chiarito la propria posizione sulle riaperture di maggio: “Si può fare,” ha detto, ma esprimendo dei forti dubbi sulla scuola: “O meglio, si potrebbe fare, avendo il vaccino e la fiducia della gente. Però, se si aprono le scuole in questo momento, ritarderemo il processo.”
Ricordiamo che secondo le ultime disposizioni del Governo Draghi, sono in presenza tutti i bambini dalla scuola dell’infanzia fino alla prima media, mentre dalla seconda media in poi si va in DaD ma solo in zona rossa. Tuttavia il Governo si sta muovendo per riportare in classe tutti, anche i ragazzi delle superiori in zona rossa.
L’obiettivo, spiega sempre il virologo, è un’apertura dopo aver vaccinato e messo in sicurezza le persone dai 70 anni in su. Ma “secondo me – ripete – l’apertura delle scuole adesso è un errore”.
E collega il tema delle riaperture quello della sospensione dei vaccini, da AstraZeneca a Johnson & Johnson, sospensione che l’infettivologo reputa un grave errore da parte dei Governi, cui seguiranno molti morti da Covid-19.
Fermare una campagna di immunizzazione per un evento raro al momento neppure correlato con certezza alla vaccinazione, secondo Galli non è una scelta lungimirante. “Se, come pare, questo tipo di situazione”, questi eventi tromboembolici rari, “riguarda una particolare fascia d’età e soprattutto il sesso femminile – ragiona l’esperto – potrebbero essere date indicazioni togliendo per il momento dalla somministrazione quella fascia d’età e il sesso femminile. Questa potrebbe essere la soluzione intermedia più favorevole. Certamente – avverte il medico – più limitiamo l’utilizzo di determinati vaccini che erano previsti in senso più ampio, più rallentiamo un processo di vaccinazione dal quale dipende la possibilità vera di riaperture e la soluzione del problema. Non ci sono dubbi rispetto a questo”.
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