Riapre al pubblico la casa-museo di Giacomo Balla. La casa di uno tra i più famosi e apprezzati artisti del movimento culturale del “Futurismo”, il cui Manifesto, come si ricorderà, fu scritto da Filippo Tommaso Marinetti, torna ad essere visitabile dal 6 aprile grazie al progetto che vede il ministero della Cultura insieme al museo Maxxi acquisire Casa Balla al patrimonio dello Stato.
Il pittore trasformò la piccola abitazione, nel cuore del quartiere Prati di Roma, in un vero e proprio progetto artistico totale insieme con la sua famiglia. Infatti è possibile vedere l’estro artistico e creativo di Balla diffuso nell’intera casa, dalle pareti dipinte a tutti i mobili e gli arredamenti, i tappeti, le piastrelle di Vietri e persino gli utensili o i suoi personali cavalletti.
Tutto in quella casa era stato da lui disegnato o decorato secondo i fondamenti del manifesto futurista di esaltazione della luce, del colore, del dinamismo, della velocità e del continuo mutare.
A tal fine ricordiamo la grande impressione che a Marinetti suscitò il vulcano Etna quando venne a Catania, proprio per il suo continuo mutare, evolversi, modificarsi: una sorta di moto perpetuo in continuo divenire.
E inseguendo proprio questi principi artistici, si diede pure al disegno di abiti, anche questi ideati secondo le norme del ‘Vestito Antineutrale’ e anch’essi custoditi nella casa in cui l’artista visse e lavorò, assieme alla moglie Elsa e alle due figlie Luce ed Elica, dal 1929 fino alla sua morte, nel 1958.
Casa Balla – si legge su Ansa- era stata aperta a giugno 2021 per la prima volta dopo 30 anni, in occasione dei 150 anni dalla nascita del maestro, grazie alla collaborazione inter-istituzionale del Maxxi con la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma e il contributo di Banca d’Italia.
Le visite si erano interrotte a fine anno, ma avevano fatto registrare sempre il tutto esaurito. Ora riprendono e sono prenotabili fino al 15 luglio.