Riaprire gli asili nido già nel mese di giugno, in modo da consentire ai genitori la ripresa dell’attività lavorativa. Ma anche monitorare la fattibilità del ritorno pure nelle scuole, di ogni ordine e grado, così poi da ripartire a settembre già pronti. Il progetto è allo studio della Città di Torino ed è ora sul tavolo della task force di Regione Piemonte e Politecnico di Torino.
All’interno è stato creato un team di una decina di persone: si occuperà dello studio delle modalità di riapertura delle scuole, a partire dai nidi che, come le scuole d’infanzia, sono luoghi dove il distanziamento sociale è impossibile.
“Il punto di partenza – ha spiegato all’Ansa l’assessore alla Scuola del Comune di Torino, Antonietta Di Martino – sarà l’individuazione, entro pochissimi giorni, di alcune scuole di ogni ordine e grado, a partire dai nidi, che possono rappresentare casi di studio concreti”.
“Lo studio prevede un’analisi dettagliata della simulazione di flussi di entrata e di uscita, specificità organizzative, orari di lavoro, tipologia del personale”.
Secondo l’assessora, infine, “la simulazione permetterà di individuare, entro una decina di giorni, delle linee guida che poi dovranno essere adattate alle altre scuole tenendo conto della specificità di ogni realtà”.
“Abbiamo avviato il confronto con l’Ufficio Scolastico Regionale – ha detto sempre all’Ansa il rettore del Politecnico Guido Saracco – per programmare, nel rispetto delle regole e della sicurezza, la ripartenza degli asili nido a giugno e per prevedere dei luoghi che i bambini possano frequentare mentre i genitori lavorano visto che mancheranno attività di supporto alle famiglie come i centri estivi. Pensiamo ad esempio a delle microcomunità di famiglie”.
“Non possiamo non pensare alle famiglie che, se tornano a lavorare, non sanno dove mettere i bambini. Questo è un dovere istituzionale e morale, lo dico anche da papà – ha detto anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio: non possiamo pensare che ripartano le aziende senza che riparta un qualcosa di predisposto dalle Regioni o dallo Stato per assistere, per guardare i bambini durante l’orario di lavoro“, concorda.
Solo a Torino gli asili nido sono 39 a gestione diretta comunale e 16 in appalto, più altre strutture offerte dai privati come baby parking, nidi in famiglia, micronidi. Una delle ipotesi più accreditate è quella delle classi formate da piccoli gruppi di bambini, che si cercherà di mantenere stabili per consentire un migliore inserimento.
Si lavorerà anche sugli orari, che potranno essere inferiori a quelli attuali, e sull’organizzazione delle mense.
Nel periodo estivo, laddove ci siano spazi esterni, chi si occupa della ristorazione potrebbe consegnare il lunch box da consumare all’aperto.
L’ipotesi sembra andare nella direzione su cui sembra sempre più orientata Italia Viva, partire dal suo leader Matteo Renzi, ma anche gruppi coordinati – tornare presto in classe in sicurezza – composti da genitori, docenti, educatori, pediatri, psicologi, giornalisti, alcuni dei quali hanno proposto una petizione che in pochi giorni ha raccolti circa 75 mila sottoscrizioni.
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