Riaprire le scuole dal 14 settembre? No grazie. E’ il commento del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che attacca il Governo per le scarse indicazioni pratiche fornite per il rientro a scuola e lancia la sua personale proposta di riapertura per settembre.
Secondo Brugnaro, infatti, c’è “il panico generale nelle scuole” stante l’assenza di indicazioni su come far tornare gli studenti in classe, scrive l’agenzia Dire.
Per il sindaco veneziano “non siamo in grado di aprire le scuole” a settembre, “con questi matti che ci sono al Governo che non ci stanno dicendo niente, non ci danno un euro, stanno scaricando su dirigenti scolastici, insegnanti e famiglie”.
La proposta del sindaco Brugnaro è supportata anche da due ordini di motivi: le elezioni e il turismo. Se si dovesse decidere di far rientrare gli studenti il 10 ottobre da un lato non si creerebbe il (falso?) problema delle scuole come seggi elettorali. Dall’altro lato, invece, si potrebbero recuperare settimane importanti per il turismo, settore che sta soffrendo particolarmente il post covid, ammesso si possa parlare ancora di “post”.
Posticipando l’apertura delle scuole, forse, secondo Brugnaro, “speriamo ci diano le linee guida per come fare ste distanze”.
Per quanto riguarda lo spostamento delle lezioni ad ottobre, in realtà l’idea a molti insegnati non sembra dispiacere: in un articolo di qualche settimana fa, l’idea della scuola ad ottobre è sembrata non solo attuabile ma anche necessaria. E si dovrebbe considerare anche altri aspetti, come il caldo che ancora per tutto il mese di settembre attanaglia le scuole italiane al centro-sud: “Certo ma dovunque si muore dal caldo ma la scuola è importante e dopo aver perso il secondo quadrimestre io direi ke sia il caso di cominciare prima e avere modo di recuperare tutti insieme“;
E’ chiaro che il sindaco di Venezia fa leva su altri aspetti, ma lo spostamento delle lezioni oltre settembre non è sicuramente una strada da scartare completamente
A proposito di scuole come seggi elettorali, in realtà la linea più probabile sarebbe quella, indicata più volte anche dal segretario del partito democratico, Nicola Zingaretti, di trovare altri spazi dove eventualmente svolgere le elezioni, per non “rubare” altro tempo all’attività didattica.
Secondo il governatore del Lazio, “per le elezioni di settembre bisogna collocare i seggi in luoghi separati: o nelle scuole, come ad esempio le palestre, oppure in altri luoghi pubblici, concordandolo con sindaci e prefetture. Bisogna evitare di interrompere il ciclo scolastico“.
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