Negli ultimi anni si è notevolmente diffusa una certa sensibilità verso gli animali e i loro diritti. A testimoniarlo la mutata concezione del concetto di zoofilia e il cambiamento della legislazione comunitaria a favore degli amici dell’uomo. Per non contare la detenzione di animali di ogni specie in tutta la Penisola. Tale sensibilità è approdata anche fra i banchi di scuola e si è concretizzata nella realizzazione di un programma condotto dall’Istituto di Scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma, nell’ambito del progetto “Ricerca ed etica: osservare capire rispettare”, finanziato dal Miur e indirizzato ai bambini. Lo scopo dell’iniziativa è stato quello di comprendere le attitudini dei più piccoli verso gli animali, e quello di stimolarli ad avere un maggiore spirito critico verso le loro necessità.
Il progetto prevedeva che gli alunni riflettessero in classe, insieme all’insegnante e ai ricercatori del Cnr, sul concetto di benessere riferito agli animali di varie specie nonché alle loro diverse esigenze, dalla libertà di movimento a quella di vivere in gruppo. I bambini sono stati anche guidati nella visita del Centro primati al Bioparco di Roma, in modo da poter osservare da vicino alcuni gruppi di cebi dai cornetti, conoscerne meglio il comportamento, in modo tale da tentare di proporre soluzioni efficaci da adottare presso il laboratorio, allo scopo di ottimizzare le condizioni di vita dei cebi.
I bambini, come era prevedibile, hanno risposto con trasporto all’iniziativa, hanno prodotto disegni e brevi testi e lavorato ad un progetto, poi effettivamente realizzato presso il Centro primati, per il perfezionamento dei recinti con la costruzione di altalene, piattaforme e rifugi, e l’introduzione di tronchi e massi di tufo.
La ricerca ha altresì messo in evidenza che i bambini con animali in casa sono più informati sul loro comportamento e i loro bisogni, le bambine in modo più marcato rispetto ai coetanei. I bambini poi hanno una visione più utilitaristica delle bambine. I maschi infatti tendono a dare più importanza al possibile utilizzo degli animali in funzione delle diverse esigenze dell’uomo, come l’alimentazione o il lavoro nei campi, di quanto non facciano le femmine. Entrambi, invece, sono concordi nell’attribuire agli animali sentimenti umani e a considerarli a pieno titolo membri della famiglia.