Dopo il duro comunicato della Flc-Cgil sulla ricerca Fondazione Agnelli-Invalsi sulle competenze pedagogiche e didattiche dei docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado arriva oggi un attacco assolutamente inusitato da parte di Luca Cangemi, responsabile scuola del Partito Comunista Italiano.
Cangemi non usa giri di parole e parla di una vera e propria “campagna di delegittimazione della scuola pubblica e del lavoro degli insegnanti, campagna che appare particolarmente velenosa e irresponsabile per il delicatissimo momento in cui viene lanciata, mentre in ogni istituto d’Italia si cerca di fronteggiare una fase di straordinaria difficoltà”.
Ma l’aspetto più grave del comunicato del PCI è quello che riguarda anche il metodo con cui la ricerca è stata condotta.
“Tutta l’operazione appare di una gravità eccezionale – scrive Cangemi – un soggetto privato (anzi padronale) spia un nutrito campione di insegnanti in classe, in collaborazione con l’invalsi e foraggiato con finanziamenti europei”.
“L’operazione di ‘spionaggio’ – afferma ancora Cangemi – si conclude valutando insegnanti ed esponendo le loro carenze (secondo gli indiscutibili criteri del mondo Fiat) al pubblico ludibrio”.
Ma perché la Fondazione e l’Invalsi avrebbero deciso di realizzare una operazione di tale gravità ?
Secondo Cangemi “l’obiettivo di questa cialtronata è esplicito: indirizzare secondo i progetti della Fondazione Agnelli le risorse della formazione (anche qui il problema è mettere le mani sul Recovery Plan) e ristrutturare i meccanismi di reclutamento dei docenti (la chiamata diretta è sempre l’obiettivo)”.
Le opinioni ovviamente sono assolutamente libere e le critiche anche; d’altronde le ricerche scientifiche devono essere sempre sottoposto a discussione e revisione.
Parlare però di operazione di spionaggio appare fuori luogo, dal momento che – stando alle nostre informazioni – i docenti che hanno partecipato alla ricerca erano assolutamente consapevoli che nelle loro classi sarebbero entrati osservatori esterni.
Così come appare discutibile il voler attribuire alla sola Fondazione la responsabilità della ricerca che invece è stata condotta in pieno accordo con l’Invalsi.
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