In una nota del 7 marzo il Capo dipartimento dell’istruzione, Lucrezia Stellacci, condanna "simili comportamenti che, oltre a danneggiare l’immagine dell’intera Amministrazione scolastica e minare il clima di fiducia e collaborazione che è doveroso instaurare con le famiglie, si configurano come vere e proprie lesioni al diritto alllo studio costituzionalmente garantito".
Viene inoltre, sottolineato che in tutte le istituzioni scolastiche statali la frequenza della scuola dell’obbligo (che ricomprende i primi tre anni dell’istruzione secondaria superiore) deve essere gratuita, come sancito dall’art. 34 della Costituzione, mentre per le sole classi 4ª e 5ª della scuola superiore è subordinata al pagamento delle tasse scolastiche erariale, tranne i casi di esonero.
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