Il Garante per la protezione dei dati personali chiede chiarimenti al Miur dopo la segnalazione del M5S.
“Ancora oggi molte scuole, al momento dell’iscrizione degli studenti, chiedono professione e titolo di studio dei loro genitori, e questo avviene nonostante già l’anno scorso il Garante per la protezione dei dati personali avesse dichiarato l’inutilità di tale informazione ai fini dell’iscrizione stessa. Per questa ragione il collega Gianluca Vacca ha inviato all’Autorithy una segnalazione che il Garante, a sua volta, ha rivolto al Miur, al fine di ricevere una risposta su tali procedure e rilevare eventuali violazioni”.
Così i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura.
“Tali richieste di dati sensibili avvengono nonostante già l’anno scorso il Garante avesse dichiarato l’inutilità di queste informazioni, ai fini dell’iscrizione degli studenti. La circolare del Miur n. 28, protocollo n. 206, del 10 gennaio 2014, infatti, fa seguito al parere del Garante espresso con il provvedimento del 12 dicembre 2013, e prevede che ‘le ulteriori informazioni raccolte dovranno essere strettamente pertinenti e non eccedenti rispetto a ciascun specifico obiettivo che si intende perseguire e che sia inserito nel Pof’.
Per quale ragione i dirigenti scolastici chiedono informazioni su professione e titolo di studio dei genitori degli studenti? Il dubbio e il timore è che qualcuno possa utilizzare tali dati per attuare una suddivisione delle sezioni sulla base di un criterio di ‘classe’ o di censo”.
Attendiamo ora la replica del Miur, al quale il Garante ha chiesto di fornire una risposta entro il 10 aprile.
Lettera del Garante per la privacy
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