Siamo un gruppo di docenti di AA25 che ha sostenuto, in data 5/4 (turno unico) la prova scritta del concorso ordinario finalizzato al reclutamento dei “migliori insegnanti”. O perlomeno questo sarebbe dovuto essere l’intento. Ma fatichiamo a credere che un concorso così formulato e prettamente nozionistico possa centrare l’obiettivo; facciamo infatti fatica a credere che per essere dei buoni insegnanti occorra sapere nel dettaglio il contenuto di leggi francesi, di testi giuridici, tutte le date a memoria, o il termine che designa la carne “appena cotta” .
Lo sappiamo bene perché di fronte ai nostri ragazzi, prima d’ogni altra cosa, portiamo la nostra dignità e il nostro rispetto. Rispetto, non solo per un processo educativo che NON è mero apprendimento mnemonico di nozioni, ma anche per questo bellissimo mestiere che amiamo e difendiamo.
Per tale ragione ci aspettiamo, in primis, rispetto e professionalità da chi ci sta valutando e di conseguenza un’adeguata, se non superiore, preparazione in merito agli argomenti oggetto d’esame e, in secondo luogo, nondimeno importante, ci aspettiamo dal legislatore una profonda umiltà. Umiltà che noi stessi siamo pronti a donare ai nostri studenti, ricordando loro che non siamo supereroi e che sia noi che loro possiamo concederci la libertà di sbagliare e di rimediare.
Ora, in quanto professionisti della nostra disciplina, siamo qui a rivendicare il nostro diritto ad essere ascoltati. Purtroppo, ci duole constatare che la nostra classe di concorso, nonostante le innumerevoli segnalazioni agli USR, sigle sindacali e MIUR relative a quesiti contenenti errori formali e sostanziali presenti nel nostro quiz, permane, ad oggi IGNORATA ed INASCOLTATA. Alcuni di noi hanno presentato ricorso, a proprie spese, perché forti delle proprie ragioni. Non potete ignorarci ulteriormente; un bravo insegnante si volterebbe dall’altra parte di fronte ad una richiesta di spiegazioni ? Dare l’esempio è certamente il primo segno di un buon sistema educativo.
Viste le rettifiche in corso per altre classi di concorso, siamo a chiedere ai destinatari della presente di dedicare alla nostra classe di concorso l’attenzione che merita, alla stregua di tutte le altre. Pertanto, cominciamo col segnalare le alcune casistiche, dalle quali si evince come la grammatica francese sia stata impropriamente utilizzata (ce lo confermano diverse perizie e la stessa Académie Française) e pertanto se ne chiede immediatamente la rettifica con conseguente ricalcolo dei punteggi o annullamento dei quesiti.
Seguono diverse firme a nome dei candidati di francese