Si è conclusa da poco oggi, mercoledì 2 aprile, dinanzi alla sezione lavoro della Corte di Cassazione, l’udienza relativa al ricorso proposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito contro la sentenza ormai arcinota della Corte d’Appello di Firenze riguardante il riconoscimento dell’anno 2013 ai fini della carriera del personale scolastico. Con una certa sorpresa il Ministero non era presente con l’Avvocatura dello Stato in udienza, per cui ha discusso la causa soltanto l’Avvocato Gianfranco Nunziata che rappresentava il lavoratore interessato e ha illustrato la questione giuridica.
Prima ancora la relatrice, la dottoressa Annalisa Di Paolantonio, ha ricostruito la vicenda partendo dalla sentenza del Tribunale di Lucca da cui era iniziata questa vicenda giudiziaria, per poi andare ad analizzare punto per punto i vari passaggi della sentenza della Corte di Appello di Firenze che, come sappiamo, aveva dato ampiamente ragione ai lavoratori, evidenziando la possibilità di riconoscere l’anno 2013 ai fini delle future progressioni di carriera e evidenziando che il blocco doveva essere limitato solo all’anno in questione.
Dopo la relazione della dottoressa Di Paolantonio, l’Avvocato Nunziata ha preso posizione sulla sua linea difensiva e ha cercato di superare quella che era una delle eccezioni più forti che ha posto il Ministero nel ricorso, ovvero le possibili ripercussioni dal punto di vista finanziario che potrebbe avere una pronuncia favorevole ai lavoratori, in quanto è evidente che un’apertura definitiva e chiara della Corte di Cassazione sul riconoscimento dell’anno 2013 determinerebbe evidenti ricadute per il bilancio dello Stato, visto che sono migliaia i lavoratori della scuola interessati su questo fronte.
Vedremo quando verrà depositata la sentenza, se questa decisione sarà più chiara, come ci si augura, dell’ordinanza dello scorso mese di giugno della stessa Corte di Cassazione che, seppure incidentalmente, aveva dato una timida apertura alla possibilità di riconoscere l’anno 2013 ai fini della carriera. Attendiamo se ci sarà una svolta in un senso o in un altro e quindi se effettivamente si aprirà una volta per tutte la possibilità di vedere riconosciuto questo anno ai fini della progressione di carriera oppure se la vicenda dal punto di vista giudiziario potrà ritenersi chiusa.
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