“Avevamo definito una assoluta vergogna la decisione della Giunta Regionale che, con la Delibera n. 2632 del 16 dicembre 2014 pubblicata il 20/01/2015, aveva messo in atto una vera discriminazione verso tutti i bambini che frequentano le Scuole dell’infanzia paritarie non profit della Regione Puglia negando il contributo per la mensa riconosciuto solo ai bambini che frequentano le scuole Statali e Comunali.
Avevamo chiesto al Presidente Vendola con quali parole avrebbe spiegato perché in Puglia ci sono bambini considerati diversi da altri e privi di alcuni diritti. Il Presidente Vendola ha taciuto e l’Assessorato al Diritto allo Studio ha confermato la correttezza del suo operato.
Il Tar Puglia, in sede cautelare, ci ha dato ragione e soprattutto ha salvaguardato la Costituzione repubblicana”.
Queste le parole del Presidente Regionale FISM, Fabio Daniele, dopo il deposito della Sentenza del Tar Puglia che accoglie il ricorso della FISM patrocinata dall’avv. Massimo Vernola di Bari, e condanna la Regione Puglia annullando l’efficacia della Delibera di Giunta e riconosce “il loro diritto a vedersi inseriti nel piano regionale per il diritto allo studio per l’anno 2014 per le Scuole dell’infanzia paritarie gli stessi interventi, economici e non, previsti in favore delle scuole dell’infanzia statali e comunali a titolo di contributo per il servizio di trasporto e mensa”.
“È stata scritta una bella pagina per le Scuole dell’Infanzia paritarie non profit e per tutte le famiglie pugliesi, continua Fabio Daniele, che all’interno del Sistema Scolastico Pubblico saranno liberi di scegliere la Scuola e il Progetto Educativo che ritengono più idoneo alle loro esigenze educative senza vedersi discriminati nelle provvidenze per il diritto allo studio”.
“La questione deve essere chiara, dice l’avv. Vernola, la Regione Puglia ha forse la migliore Legge sul diritto allo studio d’Italia: garantisce pari diritti a tutti i bambini a prescindere dalla scuola frequentata in quanto definisce la scuola dell’infanzia paritaria servizio pubblico, in linea con la legislazione nazionale sulla parità scolastica. L’Ordinanza cautelare del Tar, che impone alla Regione il riconoscimento dei contributi per il servizio mensa e trasporto anche alle Scuole Paritarie dell’Infanzia, si basa sull’errata interpretazione operata dalla Giunta Vendola: per tali voci di contributo non è applicabile il criterio della natura politica e discrezionale della decisione, in quanto essendo destinato direttamente agli alunni, la Regione non PUO’ fare una discriminazione a secondo del tipo di scuola frequentata se non violando tutti i precetti normativi dettati in materia anche dalla Costituzione”.
Adesso, conclude Daniele, confidiamo nel buon senso dell’Assessore Sasso, con il quale abbiamo avuto anche un confronto costruttivo su altre questioni riguardanti la scuola paritaria, affinché eviti il ricorso della Regione in appello al Consiglio di Stato e metta in atto i procedimenti amministrativi per una rapida assegnazione delle risorse per la refezione e il trasporto alle Scuole dell’Infanzia Paritarie.
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