Da un’agenzia Ansa apprendiamo che il Tribunale di Genova per conto di un insegnante, ha sentenziato il riconoscimento del diritto alla progressione di carriera del docente precario.
È stato il giudice Enrico Ravera a riconoscere il sacrosanto diritto della parte ricorrente alla progressione professionale, in conseguenza della stipulazione reiterata dei contratti di lavoro a tempo determinato.
La vicenda è datata di qualche mese, allor quando il Codacons ha ritenuto, vista la clausola 4 della direttiva europea 1999/70 di fare una serie di ricorsi collettivi contro il Miur, a tutela di docenti e personale scolastico che, in sfregio delle norme vigenti, si sono visti rinnovare reiteratamente per diversi anni i contratti a tempo determinato, e quindi si sono visti ingiustamente prolungare la loro vita professionale all’interno del limbo di un abusato status di precariato. Adesso, dopo questa sentenza il Miur dovrà corrispondere le differenze retributive non prescritte, in ragione della complessiva anzianità di servizio in misura maggiorata degli interessi legali dalle scadenze al saldo.
Questa sentenza ovviamente fa, insieme a qualche altra dello stesso tipo, da apripista per ottenere migliaia di i risarcimenti per situazioni del tutto analoghe. Sarebbe il caso che il Miur prendesse atto di queste sentenze e garantisse, attraverso un accordo con i sindacati, la progressione di carriera sia giuridica che economica a tutti i precari, applicando una volta per sempre, la direttiva europea 1999/70.
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