Riconversioni sul sostegno, accolti solo 1.500 sovrannumerari: domande entro il 20 novembre
Saranno solo 1.500 i docenti, soprannumerari o titolari su classi di concorso in esubero, che potranno svolgere il corso di riconversione professionale per diventare insegnanti di sostegno. A comunicarlo, il 17 ottobre, è stato il Miur ai sindacati: “verranno attivati complessivamente 15 corsi, su base regionale o interregionale, con circa 100 docenti per corso, e i corsi, grazie alle risorse di provenienza contrattuale, saranno gratuiti”, spiega la Uil Scuola nel suo resoconto di fine giornata.
La partecipazione ai corsi di sostegno, da parte dei docenti titolari o posti in esubero, avverrà su base volontaria. Nessun docente, per intenderci, potrà essere obbligato a riconvertirsi. Ma chi non dovesse farlo potrebbe pagare un prezzo molto “salato”: il trasferimento d’ufficio. E non è detto che avvenga ancora tra il comparto dell’insegnamento. Il Miur ha poi confermato la priorità di accesso ai corsi ai docenti in posizione di esubero nelle classi di concorso A/075, A/076, C/555 e C/999. Non si tratta di numeri irrisori: solo gli ex lavoratori degli enti locali, sempre se dovessero aderire tutti, sono oltre 550. Dopo loro, la precedenza verrà data ai docenti della Tabella C, in base all’entità dell’esubero regionale. In subordine i docenti appartenenti alle classi di concorso in esubero della Tabella A. Che, quindi, verrebbero collocati nei corsi per ultimi. Con il rischio fondato che in alcune regioni per loro non vi siano i posti disponibili.
I sindacati hanno chiesto di attivare i corsi formativi il prima possibile. C’è già una data, anche se da confermare: le domande, in assenza di ripensamenti da parte del Miur, dovranno essere presentate entro il 20 novembre 2013.
A tal fine, sempre per recuperare tempo, alcuni sindacalisti hanno chiesto di non azzerare le candidature raccolte circa un anno fa. “Ma di consentire la presentazione delle domande – spiega la Uil Scuola – al personale che non l’aveva già fatto precedentemente e, allo stesso tempo, accogliere le rinunce di chi, avendola già presentata, non ha più intenzione di partecipare alla procedura di specializzazione”. Questa decisione permetterebbe di avviare anche quanto prima le tornate di specializzazione rivolte al personale non in sovrannumero: “corsi che – ha denunciato il sindacato guidato da Massimo Di Menna – stanno partendo nella confusione più totale, con delocalizzazioni, e fuori dal controllo del Miur”. La Uil ha anche chiesto che se i 1.500 posti disponibili, a fronte di 3.821 esuberi, non fossero necessari a ricomprendere le richieste di formazione di utilizzare parte delle 6.398 disponibilità riservate al personale a tempo determinato. Ai fini della piena fruibilità dei corsi, i sindacati hanno chiesto l’accesso ai permessi per il diritto allo studio e, comunque, che l’organizzazione dei corsi favorisca la frequenza, con particolare riferimento ai corsi organizzati su base interregionale.