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Ricorsi concorso docenti: il giudice dice sì ai docenti di ruolo, per gli altri si attende il Consiglio di Stato

Si riapre la vicenda sull’esito dei 30mila ricorsi per partecipare al concorso che porterà all’assunzione di 63.712 nuovi docenti nel prossimo triennio.

Dopo che nei giorni scorsi avevamo dato notizia del pugno duro mostrato dal Miur, ma soprattutto dei primi pronunciamenti negativi del Tar nei confronti dei laureati privi di abilitazione, è notizie delle ultime ore di un’ordinanza pilota che dà invece il via libera allo svolgimento delle prove del “concorsone”, seppure in via cautelativa, ai docenti di ruolo inizialmente estromessi dalla L. 107/15.

“La notizia – scrive il sindacato Anief – giunge il giorno stesso della pubblicazione della data di pubblicazione delle prove del concorso, dopo l’accoglimento dell’ordinanza cautelare n. 1685/16 con cui i legali dell’Anief hanno chiesto l’ammissione con riserva dei ricorrenti. A questo punto, si aspetta la parola del Consiglio di Stato in merito ai laureati e a tutti gli altri ricorrenti esclusi ma che potrebbero essere ammessi con provvedimenti d’urgenza prima del 31 maggio 2016”.

 

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Secondo il suo presidente, Marcello Pacifico, “sarebbe assurdo, infatti, ammettere i docenti di ruolo ed escludere i docenti precari che insegnano da anni o gli aspiranti docenti che hanno seguito uno specifico corso universitario per poter partecipare ai concorsi, o ancora quelli per cui non è mai stato bandito il concorso. E che dire di quelli che sapevano che il corso abilitante universitario sarebbe terminato entro il 2014/2015?”.

Sempre il presidente Anief, chiede a questo punto di “rinviare le prove concorsuali in attesa di una pronuncia del Consiglio di Stato sulle istanze di chi ancora oggi risulta salvaguardato dalla legge che gli consente di insegnare nelle nostre scuole, per evitare la rinnovazione delle prove o addirittura l’annullamento”.

Insomma, l’ultima parola sulla possibilità che tanti ricorrenti (che si sono affidati anche ad altre associazioni o direttamente a studi legali specializzati nella scuola) possano accedere alle prove, deve essere ancora pronunciata. Resta da capire se i tempi della giustizia, che anche per le procedure d’urgenza sono spesso piuttosto lunghi, siano compatibili con quelli del calendario delle prove scritte pubblicato il 12 aprile dal Miur.

Perché i primi candidati sono stati convocati nell’aula informatica per lo rispondere agli otto quesiti tra poco più di due settimane. Per i ricorrenti, è il caso di dire, si prospettano giorni intensi: sono attesi da una vera corsa contro il tempo.

Senza dimenticare, in quali condizioni psicologiche e con quale effettiva preparazione si dovessero presentare agli scritti, in caso di disco verde da parte della Consulta giunto in zona… Cesarini, magari pochissimi giorni prima delle prove al computer.

 

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Alessandro Giuliani

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