Categorie: Politica scolastica

Ricorsi e malati hanno rovinato “La Buona Scuola”. Il solito caos

Concorsi lenti, boom di certificati medici e stop dei Tar: 85mila cattedre vacanti e la Buona Scuola è nel caos. Tra l’algoritmo
e le richieste di conciliazioni non si vede una via d’uscita. 

Inchiesta del quotidiano “Il Mattino” sulle misure del governo riguardo la scuola. Dovevano essere assunti 100mila insegnanti, cancellate le incertezze del precariato, spazzare via le stagioni di eterne supplenze e classi pollaio. E invece la scuola rimane il solito caos dantesco dove si mischiano incertezza del diritto, lentezze burocratiche e l’abitudine ad autotutelarsi anche facendo i furbi.

Tanti ricorsi al Tar, migliaia di certificati medici di docenti che hanno marcato visita per non essere trasferiti. Nonostante siano aumentati i fondi per il funzionamento – da 110 a 235 – la Buona Scuola non è riuscita a ridurre il marasma imperante nel settore. E off records un dirigente ammette che “la situazione è complessa. Noi avremmo peccato di ingenuità e superbia pensando di poter gestire una mobilità di 200mila docenti, ma i sindacati, soprattutto quelli piccoli, fanno di tutto per difendere posizioni e tutele che oggi non sono più sostenibili. Poi i tribunali amministrativi e i certificati falsi hanno fatto il resto”.

Sarebbe però ingeneroso – continua il quotidiano – addossare tutta la colpa al Miur. Le cronache sono piene di casi al confine del surreale. I giudici si sostiuscono al Miur e il ministero si sta cautelando: inviata una circolare agli uffici scolastici nella quale si prevede che i docenti che sono rientrati nella Gae su imput del Tar e hanno ottenuto una cattedra, devono firmare un contratto con una clausola di risoluzione in caso di sentenza negativa successiva. Cioè arriverà il licenziamento se il giudice cambia idea.

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Andrea Carlino

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