Nel giorno di fine estate, il 21 settembre, arriva il primo round è a favore di migliaia di abilitati Tfa, Pas, congelati Ssis e diplomati magistrali.
Il Tar Lazio dice sì al loro inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, blindate da diversi anni. La “ripresa” decisiva al tribunale amministrativo, però, si giocherà in autunno, tra ottobre e novembre: le istanze collettive saranno discusse nelle udienze collegiali che dovrebbero svolgersi dal 6 ottobre al 20 novembre. Sarà in quell’occasione che lo stesso Tar sarà chiamata ad emettere l’ordinanza, con la quale stabilire in via definitiva se i ricorrenti dovranno essere inseriti nelle GaE e, se questo avverrà veramente, in che modalità, anche rispetto alle aspettative che i ricorrenti hanno rispetto alle immissioni in ruolo.
Perché il passaggio successivo in tribunale potrebbe essere proprio quello: rivendicare l’assunzione a tempo indeterminato, anche al posto di chi è stato assunto. Con tutte le conseguenze che possiamo immaginare.
Lo sa bene il Miur, la cui avvocatura tenterà sino all’ultimo di respingere l’ondata di ricorsi. Che, se andrà in porto per i ricorrenti, rischia di vanificare il piano straordinario di immissioni in ruolo dello scorso anno e di svuotamento delle GaE.
La partita decisiva, dicevamo, deve comunque ancora compiersi: al momento, il Tar del Lazio ha infatti emanato solo una “plurimi decreti cautelari” riguardanti circa centinaia di ricorsi cumulativi, presentati ognuno, a loro volta, da centinaia di insegnanti precari: l’inserimento nelle GaE di un nutrito numero di docenti precari abilitati, potrebbe quindi essere ancora ribaltato delle udienze collegiali fissate nelle prossime settimane.
Intanto, però, associazioni e sindacati non si fanno sfuggire l’occasione per mostrare il loro ottimismo. Ad iniziare da Adida e Mida, che riferiscono di aver ottenuto il via libera “in via cautelare, di 10.000 insegnanti dell’associazione nelle graduatorie ad esaurimento”.
Il primo passaggio già effettuato dal Tar del Lazio, spiegano le associazioni che hanno presentato i ricorsi, riguarda un “accoglimento che concerne tutte le categorie: insegnanti in possesso di tirocini formativi attivi, i cosiddetti Tfa, o di percorsi abilitanti speciali (i Pas), oppure depennati dalle graduatorie, congelati Siss e diplomati magistrali”. Se il sì verrà confermato, Adida e Mida già dicono che i docenti precari “potranno adesso stipulare contratti a tempo determinato e indeterminato”.
Mostra soddisfazione anche l’Anief, che parla di “ben dieci provvedimenti monocratici” del Tar laziale “di pieno accoglimento che impongono all’Amministrazione l’immediato inserimentoex novodi centinaia di docenti in possesso di abilitazione nelle Graduatorie a Esaurimento d’interesse. I provvedimenti danno piena ragione al nostro sindacato e riconoscono il diritto dei docenti abilitati tramite TFA, PAS, SFP, AFAM, Cobaslid, Abilitazioni conseguite all’Estero o tramite l’idoneità ai concorsi precedenti ad essere inseriti nelle Graduatorie a Esaurimento con pieno diritto anche alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato”.
“E’ un risultato storico che aspettavamo da tempo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – Non abbiamo mai avuto dubbi sulla validità delle nostre tesi e sul pieno diritto dei docenti abilitati all’inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento utili alle immissioni in ruolo. Finalmente stiamo ottenendo giustizia e rispetto per i precari abilitati della scuola pubblica”.
Per l’Anief, il ministero dell’Istruzione, ora, dovrà provvedere ad effettuare le dovute rettifiche alle Graduatorie a Esaurimento di tutte le province italiane e riconoscere ai ricorrenti, così come chiaramente specificato nel provvedimento cautelare ottenuto dai nostri legale, anche il pieno diritto alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato, in attesa della definizione nel merito del contenzioso.
Cosa accadrà ora? Entro uno o due giorni, la cancelleria del Tar dovrebbe trasmettere tutti gli ulteriori provvedimenti in favore di dei ricorrenti con ricorso pendente per cui i legali hanno richiesto il provvedimento cautelare d’urgenza.
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