Il grande gelo calerà implacabile sul Miur che, con incomprensibile, caparbia testardaggine, ha deciso di stravolgere le vite di decine di migliaia di famiglie al grido di RIFORME. Dopo anni di sorprusi i docenti GaE hanno deciso di riscattare la loro dignità che ancora una volta il governo di turno vorrebbe calpestare. Stavolta la misura è colma. Dopo aver raccolto migliaia di adesioni (e mentre ancora in tantissimi si stanno unendo ai promotori che, da vari gruppi, propongono il ricorso come unico rimedio a questa immane ingiustizia) partirà, in tempi brevissimi, un ricorso di dimensioni bibliche che come uno tsunami investirà questo governo sordo a qualunque appello. Rappresentati dall’avvocato Elena Spina, nota e apprezzata professionista oltre che specialista di legislazione scolastica e amministrativa, i ricorrenti chiederanno che i loro legittimi diritti, vengano finalmente riconosciuti.
A voler trovare una soluzione nel rispetto delle legittime aspettative dei precari storici sarebbe bastato, dopo il previsto censimento mai effettuato, immettere in ruolo i docenti sui posti che da anni, decenni, occupano. Semplice vero? Eppure si è
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