Personale

Ricostruzione carriera, riconosciuti 18 anni di servizio precario, 6 di scuola paritaria

Interessante sentenza del Tribunale di Pordenone che ha riconosciuto, ai fini della ricostruzione carriera, 18 anni di servizio pre ruolo, di cui 6 relativi al servizio svolto in scuola paritaria di una docente.

Ricostruzione carriera: vale il servizio pre ruolo anche alla paritaria

Non si tratta certo di una novità: infatti sono molte le sentenze che riconoscono il servizio da precario ai docenti che fanno domanda di ricostruzione carriera. Solo che la sentenza di Pordenone riconosce ben 18 anni alla ricorrente, probabilmente un record. Di questo servizio “infinito” da precario, 6 sono gli anni maturati dalla docente in scuola paritaria, tema molto importante perché da un lato non viene riconosciuto dalla normativa, ma dall’altro da molti anni viene legittimato dai Tribunali, che con le loro sentenze mettono all’angolo il Ministero ormai troppo spesso.

La sentenza

Con la sentenza n. 15/018 emessa il 15 febbraio, il Tribunale di Pordenone, “Accerta e dichiara il diritto della ricorrente al riconoscimento ai fini giuridici ed economici dell’anzianità maturata in tutti i servizi non di ruolo effettivamente prestati sin dal primo contratto a termine con l’attribuzione della stessa progressione stipendiale, prevista dal CCNL Comparto scuola per il personale docente di ruolo e per l’effetto”.

Inoltre, come si legge sul testo della sentenza, riportata dallo studio legale La Cava che ha seguito la vicenda, il Tribunale condanna “il Miur, l’Ufficio Scolastico Regionale Fvg e L’ufficio Provinciale di Pordenone a collocare la ricorrente al livello stipendiale corrispondente all’anzianità maturata in seguito all’intero servizio svolto sia a tempo determinato che a tempo indeterminato nonché a corrisponderle differenze retributive, in funzione anche degli scatti d’anzianità, nei limiti della prescrizione, tra il percepito e il dovuto maggiorato degli interessi legali dalla maturazione delle singole poste creditorie al soddisfo nonché le conseguenti differenze contributive previdenziali anche ai fini pensionistici.

Infine, il giudice del Lavoro di Pordenone “condanna infine la convenuta Amministrazione Scolastica a rifondere a parte ricorrente le spese di lite”.

In generale, il Miur dovrà pagare, fanno sapere i legali, circa 30mila euro.

Fabrizio De Angelis

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