Nei giorni scorsi abbiamo commentato la decisione del Tribunale di Padova che ha rimesso alla Corte di Giustizia europea la questione della valutabilità ai fini della carriera dei servizi di insegnamento prestati presso le scuole paritarie.
Con la trasmissione degli atti alla Corte di Giustizia UE da parte del Tribunale di Padova, si riaprono le speranze per migliaia di docenti che hanno prestato servizio di insegnamento presso le scuole paritarie, ai quali oggi ne viene negata la valutazione nella ricostruzione di carriera.
Qualora la Corte di Giustizia dovesse pronunciarsi in senso favorevole al riconoscimento di questi servizi, chi ha insegnato nelle scuole paritarie potrebbe rimettere in discussione la ricostruzione di carriera effettuata dopo l’immissione in ruolo nella scuola statale.
Qualora fosse ricalcolata la ricostruzione di carriera con la valutazione dei servizi prestati nelle scuole paritarie, moltissimi docenti avrebbero diritto ad un nuovo inquadramento nella corretta posizione economica, ed al pagamento delle differenze retributive.
Tuttavia, considerato che in sede giudiziale, se venisse eccepita la prescrizione da parte dell’Amministrazione, si potrebbero ottenere le differenze retributive relative all’ultimo quinquennio, in attesa della pronuncia della Corte di Giustizia ed in vista di un (auspicabile) ricorso in caso di decisione favorevole della CGUE, il nostro consiglio è di interrompere i termini di prescrizione.
Al fine di interrompere i termini di prescrizione quinquennale, appare necessario inviare un atto stragiudiziale di diffida e messa in mora al Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Considerata la necessità di produrre l’atto di interruzione dei termini nell’eventuale procedimento giudiziario, è tuttavia consigliabile affidarsi ad un legale o ad una struttura sindacale, che potranno predisporlo e trasmetterlo nei termini corretti al ministero dell’Istruzione.
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