Attualità

“Ridare autorevolezza gli insegnanti”, sicuri che si possa fare?

Ma davvero – come dice spesso il ministro Valditara – si può ridare autorevolezza agli insegnanti? L’autorevolezza è forse un attributo esterno che un giorno qualcuno ha tolto ai docenti e che adesso qualcun altro può ridare loro? Così, per sua magnanima liberalità?

Si possono dare tante cose ai docenti: uno stipendio degno di questo nome e della professione esercitata, dei locali scolastici altrettanto degni di essere chiamati scuole, classi con un numero di alunni tale da potere lavorare con più efficacia e tanto altro ancora. Ma l’autorevolezza proprio no, è ben altra cosa.

Secondo il dizionario online della Garzanti, autorevole “si dice di persona che possiede un’autorità, un prestigio che gli deriva da capacità e meriti effettivi”.

Analizziamo la definizione: intanto si parla di persona che “possiede”, non di persona che ha ricevuto il dono da fonti esterne. Poi c’è di mezzo anche un “prestigio” che deriva da “capacità e meriti”.

Come sostengono gli esperti in gestione delle risorse umane, l’autorevolezza è un ingrediente essenziale del carisma e della leadership: chi la possiede è naturalmente predisposto ad essere ascoltato e tenuto in grande considerazione, mentre chi non ce l’ha farà sempre una fatica maggiore per aggiudicarsi l’attenzione di cui ha bisogno, al di là dei meriti effettivi.

L’autorevolezza è dunque, al tempo stesso, una sorta di caratteristica intrinseca, ma anche una valutazione che proviene dalla percezione altrui. Nel nostro caso sono gli alunni che attribuiscono autorevolezza a quei docenti che ritengono degni di stima e credibilità.

Insomma, il nostro caro Manzoni direbbe che uno l’autorevolezza non se la può dare. Ciò, ovviamente, non significa che soltanto i docenti autorevoli hanno diritto di cittadinanza nelle scuole, ma siamo concreti: quanti sono i docenti il cui ricordo è rimasto indelebile nei nostri cuori? Pochi. Questo forse vuol dire che gli altri non erano fatti per insegnare? No di certo. Significa soltanto, molto pragmaticamente, che nessun ministro, nessuna legge, neanche uno stipendio stratosferico potrà mai dare autorevolezza a un docente. Come dicevamo, ci sarà sempre un docente ascoltato e tenuto in grande considerazione e un altro che farà una fatica maggiore per aggiudicarsi l’attenzione di cui ha bisogno.

Gabriele Ferrante

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